Lo scaffale di Tellus
Gordiano Lupi. “Piombino. Memoria di ferro” di Stefano Giannotti
27 Settembre 2018
 

Stefano Giannotti

Piombino

Memoria di ferro

EIF, 2018, pp. 240, € 15,00

 

Da oggi in libreria un romanzo dal titolo emblematico: Piombino e dal sottotitolo ancor più deciso e ammiccante: Memoria di ferro. Ebbene sì, confessiamo che nella scelta del titolo ci siamo ispirati a Bagheria di Dacia Maraini, ma siamo convinti che il libro di Giannotti valga persino di più, che sia una felice commistione di proustiana ricerca del tempo perduto con una narrazione appassionata e coinvolgente di fatti ed eventi che coinvolgono una generazione e una città industriale come la nostra. A mio parere Stefano Giannotti ha scritto il romanzo su Piombino che mancava, narrando con partecipe trasporto l'epopea dei ragazzi degli anni Sessanta, che pure io - nel mio piccolo - vado componendo pescando a piene mani nei ricordi. L'autore non vive di ricordi ma con i ricordi - distinzione sottile ma profonda -, attinge al passato per affrontare il presente, non fa sterile autobiografia ma tira fuori dall'armadio canforato i sogni perduti di un popolo che da sempre convive con il fumo (perché dà pane) ma resta ancorato al suo mare. Un libro da leggere e meditare, un romanzo che siamo orgogliosi di aver pubblicato. (Gordiano Lupi)

 

 

ALCUNI ESTRATTI

 

Non è facile rendersi conto che il tempo è trascorso, non ci sarà più modo di osare con Francesca e Marina, loro come me sono cambiate, quelle persone che il ricordo mostra ai miei occhi non esistono più. Per quanto chiuda gli occhi e mi veda a cogliere le ginestre con zia Tecla oppure nuotare davanti al Centro Velico con zia Nilde, per quanto la notte sogni di dare la mano a mio padre o giocare in piazza Dante con Raffaele, per quanto mi metta affacciato sul muro di Cittadella e creda di giocare playmaker a Masnago oppure insegnare matematica, tutto questo non potrà più accadere, Piombino è cambiata, l’acqua che lambisce la spiaggia di Sotto i frati non è più la stessa e mi rendo conto che c’è un tempo per ogni cosa.

 

Mi volto verso la chiesa, scorgo via Dalmazia, davanti a me Cittadella, fossi giunto là avrei visto il porticciolo e il castello imponente, la verità mi si pone davanti come quando dopo qualche minuto riuscivo a risolvere un integrale o problema geometrico. Piombino varia come può farlo una spiaggia nel singolo ciottolo ma nel suo insieme rimarrà uguale a se stessa, Piombino sarà sempre quelle costruzioni svettanti che puoi vedere dal traghetto per l’Elba, sarà sempre il Falcone che punta il Falconcino davanti a sé, sarà l’odore di salmastro che ti allieta mentre cammini a Marina. Non c’è differenza tra me e il bambino, come non c’era tra me e nonno Cencio, il mio bisnonno, tutti noi avremo camminato in piazza Bovio che non saprà mai che ce ne siamo andati ma noi siamo parte di lei.

 

 

Stefano Giannotti è nato in una città di mare ed è laureato in scienze dell’informazione. Amante della matematica diventa con il tempo lettore, nella sua libreria mai mancherebbero Borges e Proust. Ha pubblicato i romanzi Alla ricerca dell’isola perduta e La biblioteca di sabbia, oltre a una silloge di poesie dal titolo Fermento di Falesia.


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