Eutanasia. Le inutili audizioni e la sepoltura dell'indagine su quella clandestina 
Lettera aperta perché si decida con cognizione di causa
Mimmo Lucą (L
Mimmo Lucą (L'Ulivo), presidente Commissione Affari sociali della Camera 
12 Gennaio 2007
 

Alla vigilia del ciclo di audizioni su "La tutela della dignità nella persona umana nelle patologie incurabili e terminali anche con riferimento al tema dell'eutanasia" –previste per il 17 gennaio a porte chiuse e senza resoconti parlamentari occorre denunciare con quali modalità sia stata presa questa decisione: una fretta che non ha pari con le tempistiche parlamentari, se non per una volontà tutta politica di mettere la parola fine ad una vicenda politica di cui Welby è stato protagonista.

Audizioni che sono il risultato di una riunione dell'ufficio di presidenza delle commissioni Affari Sociali e Giustizia dello scorso 20 dicembre quando non è stato dato seguito alla proposta di avviare un'indagine conoscitiva sull'eutanasia clandestina. Ma c'è qualcosa che non torna su come si è giunti a questa decisione.

Per questo motivo ho inviato una lettera aperta al presidente della Commissione Affari Sociali, on. Mimmo Lucà e al presidente della Commissione Giustizia, on. Pino Pisicchio. Lettera che, per conoscenza, ho inviato anche al presidente della Camera dei Deputati, on. Fausto Bertinotti e al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

La riunione dello scorso 20 dicembre era stata convocata per le 14:15 senza neppure scrivere l'oggetto e l'argomento della decisione che si sarebbe dovuta prendere. I lavori della Camera e delle commissioni, dopo che era stata posta la questione della fiducia sulla Finanziaria, erano sospesi per 24 ore. Solo grazie ad un passaparola informale alcuni sono venuti a conoscenza dell'oggetto della riunione, sollecitata dal presidente della Camera dopo la consegna della petizione Welby che con oltre 10 mila firme chiedeva questa indagine. Ai partecipanti è stata distribuita la lettera del presidente della Camera e una lista di nominativi da invitare per un ciclo di audizioni informali, ma non la richiesta di indagine conoscitiva sottoscritta dai capigruppo di Rosa nel Pugno, Verdi e Rifondazione Comunista della Commissione Affari Sociali e Giustizia, e in seguito anche da altri parlamentari.

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in risposta alla lettera di Piergiorgio Welby, copresidente dell'Associazione Luca Coscioni, e alla sua sollecitazione sulla "morte opportuna", si era augurato «che un tale confronto ci sia, nelle sedi più idonee, perché il solo atteggiamento ingiustificabile sarebbe il silenzio, la sospensione o l'elusione di ogni responsabile chiarimento».

Purtroppo la riunione del 20 dicembre ha deciso proprio nella direzione del silenzio, della volontà di non sapere e di non conoscere. A distanza di poche ore Piergiorgio Welby è morto come aveva deciso di morire. Il suo ultimo atto politico è stato quello di apporre la sua firma sulla petizione.

Con la lettera aperta, vista la "precarietà" della convocazione della riunione precedente, chiedo di convocare la stessa con modalità e tempi idonei sì che i deputati possano esprimersi decidendo come rispondere a quel richiamo al confronto fatto dal presidente della Repubblica.

 

Donatella Poretti

 

Qui il testo completo della lettera aperta


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