Arte e dintorni
L’8 giugno alla Rocca di Sassocorvaro inaugurazione della mostra “Artisti dell’Olocausto"
Il dipinto di Simon Balicki
Il dipinto di Simon Balicki 'Bambini nell'Olocausto' 
05 Giugno 2018
 

Venerdì 8 giugno alle 18 si terrà presso la Rocca Ubaldinesca di Sassocorvaro (PU) l’inaugurazione della mostra “Artisti dell’Olocausto”, iniziativa che si inserisce nella settimana di eventi a Sassocorvaro, Carpegna e Urbino per la XXI edizione del Premio Nazionale Rotondi, importante manifestazione dedicata ai salvatori dell’arte. La mostra, curata da Roberto Malini, presenterà dodici opere di artisti assassinati nei campi di morte nazisti o sopravvissuti alle deportazioni per testimoniare lo sterminio degli ebrei, dei rom, degli omosessuali, dei Testimoni di Geova, dei disabili e degli altri gruppi sociali invisi ai carnefici di Hitler. Malini, che il giorno successivo riceverà il Premio Rotondi - Sezione Speciale Macenatismo, ha donato al Museo Nazionale della Shoah di Roma duecentoquaranta opere d’arte realizzate da artisti della Shoah, dopo anni di indagine, ricerca e acquisizione in Israele, Francia, Polonia, Germania, Stati Uniti e altre nazioni: un’impresa che ha evitato la dispersione di dipinti, disegni, incisioni, sculture che costituiscono oggi una raccolta unica nell’Unione europea e rappresentativa della persecuzione e dello sterminio di milioni di esseri umani innocenti.

«Nel 2006 i responsabili dell’arte della Shoah presso il Museo Yad Vashem mi proposero di accogliere ed esporre al pubblico la collezione», spiega Roberto Malini, «ma ho scelto di mantenerla nel nostro paese - e quindi nell’Unione europea - perché ritengo che qui ci sia più bisogno di mantenere viva la Memoria; si fa presto a dimenticare a iniziare di nuovo con l’intolleranza, l’odio o l’indifferenza. Il passato sembra sempre più lontano e la gente, spesso infiammata dai politici, è facilmente vittima di amnesia e riprende a considerare con sospetto il colore della pelle, la condizione sociale, la differenza delle culture e delle idee. Ho salvato l’arte dell’Olocausto per offrire un contributo che riguarda la Memoria e, nello specifico, anche l’importanza del messaggio di artisti e intellettuali in una società. Artisti e intellettuali che sono spesso i primi ad essere perseguitati quando si profila la grande ombra».

La missione condotta da Malini è riassunta nel libro di Salvatore Giannella Operazione salvataggio (Chiarelettere, Milano 2014). La mostra “Artisti della Shoah” di Sassocorvaro presenterà una selezione di opere inviate appositamente per l’occasione dal Museo Nazionale della Shoah di Roma. «Sono opere commoventi e indimenticabili», conclude Malini, «che ci invitano a non diventare indifferenti davanti alle tracce che i martiri, gli eroi e i testimoni ci hanno consegnato. Una delle opere in mostra presso la Rocca Ubaldinesca, Bambini nell’Olocausto dell'artista sopravvissuto Simon Balicki, è stata definita da testimoni e intellettuali come uno dei simboli più crudi e autentici di ciò che fu l’Olocausto».

 

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