Arte e dintorni
Impressionismo e avanguardie. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art 
Palazzo Reale di Milano, fino al 2 settembre 2018
Jean Metzinger,
Jean Metzinger, 'L'ora del tè (Donna col cucchiaino)', 1911 - olio su cartone 75.9x70.2cm 
16 Aprile 2018
 

Una mattina, siccome uno di noi era senza nero, si servì del blu: era nato l'impressionismo. (Renoir)

 

Journeying towards the inner pole of oneself.

 

 

Due volumi in uno. Due mezzi occhi laterali che si uniscono, a destra e a sinistra, in singoli (e singolari) occhi frontali. La doppia fascia delle braccia che corrono in fusione orizzontale, di fianco, per costituirsi poi in abbracci personali sui rispettivi dorsi. È Il bacio-The Kiss di Constantin Brâncuşi, una scultura in calcare di suggestione infinita nella sua linearità e semplicità/complessità. Una rappresentazione geniale dell'amore simbionte.

Altrettanto stupefacente è Village Carnival di Paul Klee coi suoi cupi rossi e neri, allucinata e festosa visione di un carnevale in qualche stranita città nordico-gotica, il sole e la luna a campeggiare insieme nel cielo oscuroporpora. Sogno? Ricordo? Ricordo nel sogno? Proiezione onirica dell'immaginazione?

Sono soltanto due delle tante e meravigliose opere in mostra al Palazzo Reale di Milano provenienti dal Philadelphia Museum of Art, che a propria volta nel corso del tempo le ha ricevute in donazione da collezioni private.

È davvero una sfilata di opere superbe, sovente di capolavori, questo viaggio “americano” dall'Impressionismo alle Avanguardie (come il titolo). Pierre-Auguste Renoir, Camille Pissarro, Claude Monet, Édouard Manet, Alfred Sisley, Vincent van Gogh, Paul Gauguin, Paul Cézanne si succedono, e Auguste Rodin, Mary Stevenson Cassat, Pierre Bonnard, Henri Matisse, Henri Rousseau, sino a Georges Braque, Chaïm Soutine, Yves Tanguy, Pablo Picasso. Non solo Impressionismo dunque o Post Impressionismo, ma anche i Nabis, i Fauves, il Cubismo e il Surrealismo.

Le sculture sono decisamente in minor numero rispetto ai dipinti, ma, seppur rare, sono dei pezzi clamorosi. Detto dell'opera di Brâncuşi, sono d'inimmaginabile bellezza L'atleta di Rodin e la testa circense (The Jester) di Picasso, due bronzi che lasciano il segno per la capacità d'evocazione. Lascito su lascito, donazione dopo donazione, il patrimonio del Philadelphia Museum of Art è divenuto imponente e in questi giorni milanesi possiamo tornare a goderne anche qui, nella vecchia Europa, culla di quel genio creativo.

Come non rimanere incantati, ancora e sempre, innanzi a Nella notte di Marc Chagall? I tetti e la neve di Vitebsk, l'amata Belle, una lampada, quasi materializzatasi dalle tenebre, la cui luce risplende sul capo degli innamorati e un animale totemico volante... Agnostic Symbol di Salvador Dalí: inquietante ed enigmatico, fra materia dura e materia molle, un orologino nella concavità di un cucchiaio che si allunga e si deforma su una stranita desolata piana dopo esser partito da un lastrone di pietra ai margini... Il Ritratto di Camille Roulin di van Gogh: con il prevalere del giallo, la toccante vista fisica di un'anima... I quattro splendidi Renoir: I Grandi Boulevards – genuina ed esplosiva jois de vivre –, Ragazza con gorgiera rossa, Girl Tatting, Bagnante – monumentale, solare, iconica, forma e luce.

La lungimiranza di Louis E. Stern, di Louise e Walter Arensberg e dei più vari mecenati ci consente oggi di ammirare questa incredibile pletora di masterpieces.

 

Alberto Figliolia

 

 

Impressionismo e avanguardie. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art. Fino al 2 settembre 2018. A cura di Jennifer Thompson e Stefano Zuffi. Palazzo Reale di Milano, Piazza Duomo 12.

Orari: lun 14:30-19:30; mar, mer, ven e dom 9:30-19:30; gio e sab 9:30-22:30. Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura.

Info e prevendita: tel. +39 02 92800375, siti Internet palazzorealemilano.it e impressionismoeavanguardie.it.


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