Alfredo Mazzoni
05 Gennaio 2007
 

Suonava “la campana della scuola” quando nel lontano 27 novembre 1953 nacqui in quel di Albaredo. Erano dunque le 9:00 del mattino (sarà per quello che sono un po’ suonato...).

A quei tempi faceva ancora freddo in quella stagione, cosicché intorno ai trent’anni dovetti “rifarmi le orecchie”…, perché un dente se fa male potete togliervelo, ma un orecchio, no! A otto anni ho guadagnato le mie prime cinquecento lire, “tirando legna”. A dodici in alpeggio a fare ‘l cascìn. A sedici anni ero in sanatorio a curarmi la TBC. Nell’estate 1980 in Sardegna a fare il “Portiere di notte”. D’estate sugli alpeggi e in inverno negli alberghi (i miei non possedevano terra). Nell’anno della Grande Alluvione ero in Africa a curare maiali, coltivare soia ed arbitrare partite di calcio tra cattolici e mussulmani… Nell’ottantotto me pogi, finalment (facendo contenta mia madre) e inizio la mia carriera di casaro tra latterie ed alpeggi.

Tra una cosa e l’altra, trovo il tempo di diventare giornalista/pubblicista senza mai guadagnare una lira (chissà se si può fare?). Mi occupo anche di politica e, udite udite, sono stato pure un candidato senatore; è infatti dall’inizio degli anni ottanta che gravito nell’area del Partito Radicale, iscrivendomi rare volte allo stesso, sia per motivi economici, sia perché a me piace onorare sino in fondo le tessere che ho. Fondo l’ACB (Associazione Casari del Bitto) che poi trasformerò in SCAM (SCuola pratica per l’Agricoltura di Montagna). Attualmente, faccio il casaro al mattino, accudisco alcune capre al pomeriggio, oltre a una figlia e la sera ronfo. Tranne una o due volte al mese che dedico al Gazetin. Grazie!


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