Rimeditazioni
Tirano. Al via le celebrazioni per il centenario della nascita di padre Camillo De Piaz
(Foto Vincenzo Cottinelli)
(Foto Vincenzo Cottinelli) 
18 Febbraio 2018
 

Tirano – Sono passati cent’anni dalla nascita di Camillo De Piaz, avvenuta a Madonna di Tirano il 24 febbraio 1918; una lunga vita (muore nel gennaio del 2010) passata nel segno della coerenza e della fedeltà: coerenza anzitutto ai valori maturati negli anni di guerra, dopo essere stato assegnato, nel 1941, giovane padre servita, al convento di San Carlo a Milano; con lui, è l’amico di una vita, David Maria Turoldo. Insieme fanno del convento un punto di riferimento dell’antifascismo e della Resistenza milanese, così ricordato da Alda Merini: «Allora, in quella Milano di macerie, Davide e Camillo erano la luce di una città». Dal legame con la Resistenza e da una concezione anticorporativa della Chiesa deriva poi, nel decennio successivo, l’esperienza della Corsia dei Servi: una libreria, incontri affollati e discussioni accese, mostre, libri. La Corsia diventa uno dei punti cardine del cattolicesimo preconciliare e conciliare, anche se nel 1953 il Sant’Uffizio scaccia da Milano padre Davide e padre Camillo (e poco può fare per trattenerli l’allora monsignor Montini). Padre Camillo torna a Tirano, ma continua il suo rapporto con Milano, vive la stagione del “dialogo” anche attraverso la Libreria Nuova Corsia di Via Tadino. Nel 1969, dopo la bomba di piazza Fontana, partecipa – indossando la tonaca – ai funerali di Giuseppe Pinelli. Tiene un discorso in piazza Duomo contro la guerra del Vietnam (un discorso che riletto oggi, sulle “guerre di domani”, mantiene intatta la sua durezza e validità profetica). Anima anche la vita valtellinese, i suoi rapporti con i vicini Grigioni, attraverso riviste, incontri, battaglie da esemplare “tessitore di amicizie” secondo la definizione di padre Antonio Santini. Restaura in territorio svizzero San Romerio, antico xenodochio che diventa per più di vent’anni punto di incontro e di spiritualità per amici vicini e lontani che d’estate si trovano lassù. Gli anni di piombo sono un’altra pietra di inciampo: nel 1985 padre Camillo e gli amici della Nuova Corsia (Mario Cuminetti in prima fila) animano un rapporto faticoso ma necessario con i terroristi rinchiusi nel carcere di San Vittore. Da questa esperienza nascerà anche l’appoggio dato alla Comunità del Gabbiano, comunità di accoglienza e recupero.

Nonostante i disturbi alla vista degli ultimi anni, padre Camillo non ha mai smesso di riflettere, discutere, dialogare, nel suo stare sempre “sulla frontiera”. È stata una delle immagini paradigmatiche della sua vita, fisicamente, mentalmente, moralmente e intellettualmente: frontiera come passaggio continuo da un campo all’altro, a patto di conservare ovunque e comunque la propria libertà interiore. E sapendo ogni volta ascoltare davvero chi gli stava parlando. In questo padre Camillo è stato davvero un maestro: come faremmo altrimenti a spiegarci questa ragnatela intellettuale, questa rete di amici che dagli anni del dopoguerra arrivano fino alla sua morte, più di mezzo secolo dopo?

 

Per ricordare la sua figura si prevedono a Tirano, Milano, Fontanella, Monte Berico una serie di iniziative che si svolgeranno nel corso dell’anno (tutto il programma nelle immagini allegate, ndr): si comincia con un convegno il 24 febbraio a Tirano, una mostra fotografica a Poschiavo-Grigioni (mostra poi itinerante); una mostra dedicata ad artisti e poeti amici di Camillo (a Tirano e poi a Milano), concerti nel Santuario della Madonna di Tirano, tra i monti a San Romerio, con la banda cittadina “Madonna di Tirano” (assai amata da Camillo). E attività con le scuole, fra cui un convegno dedicato in autunno alla “giustizia riparativa” ripercorrendo la stagione dei dialoghi a San Vittore.

 

Comitato manifestazioni per il centenario
della nascita di padre Camillo De Piaz

www.camillodepiaz.it info@camillodepiaz.it


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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276