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Libero Altobelli. Sua eccellenza è servita
17 Dicembre 2017
 

Una cena per festeggiare il compleanno di un istrionico e sornione Vescovo – sposato! – si trasforma, con il sopraggiungere di commensali imprevisti e imprevedibili, in una sorte di seduta di analisi di gruppo in cui nessuno vorrebbe essere paziente, ma molti vorrebbero rivestire l’ambitissimo ruolo di psicologo.

Non che sia così facile, però, entrare dentro un plot tanto complesso.

All’inizio si ride, sì, ma con quel po’ di diffidenza che è propria e del tutto legittima per chi si trovi a confrontarsi con un ambiente o una situazione sconosciuta: in questo caso una kermesse serrata e vivacissima di attori che recitano se stessi interpretando i personaggi che sono chiamati a far vivere e agire sul palcoscenico. Il risultato coinvolge e sconvolge gli spettatori, scomponendo il narrato in una serie di scatole cinesi che si aprono e si chiudono, in un susseguirsi scoppiettante e mai banale di cambi di ruolo.

Intanto, però, quasi di soppiatto, la trama procede, lievita, s’ispessisce, muta di pelle e di aspetto, si fa graffiante, al punto che chi assiste allo spettacolo finisce ben presto per dimenticare il gioco del teatro nel teatro e, cadendo nella trappola ben congegnata predisposta dagli autori e dal regista, si trova a seguire le ultime sequenze con il fiato sospeso per l’emozione e la tensione di scoprire come e quando si scioglieranno i numerosi nodi.

Insomma, un testo davvero interessante, assistito da una regia accorta e arguta, assecondata a sua volta, alla perfezione, dalla grande versatilità di un cast di talento e di grande esperienza, anche nella componente attoriale di più giovane età.

Lo spettacolo è andato in scena dal 6 al 10 dicembre al “Cyrano” di Roma e presto andrà in tournée per altri luoghi italiani.

Da vedere, ove già non provveduto in tal senso, alla prima occasione utile.

 

Libero Altobelli

 

 

 

Sua eccellenza è servita di Patrizio Pacioni e Salvatore Buccafusca. Produzione associata “Le ombre di Platone”, Roma. Regia Giancarlo Fares. Aiuto regia Viviana Simone. Con Antonio Conte, Guenda Goria, Salvatore Buccafusca, Francesco Sala, Mimma Lovoi, Marco Blanchi. Scene e costumi Fabiana di Marco.


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