Lo scaffale di Tellus
Salvo Zappulla. “Il nonno č un pirata” di Nino Genovese
23 Aprile 2017
 

Antonio Genovese

Il nonno è un pirata!

Il diadema, la lancia e l'uncino

EIF, 2017, pp. 90, € 10,00

 

Non è la prima volta che Antonio (Nino) Genovese si cimenta con la narrativa per ragazzi, ricordo Il principe Marrone, sempre pubblicato con “Il foglio” di Gordiano Lupi, qualche anno fa; una bella storia con la sua bella trama e la sua bella morale. Mi era piaciuto molto. Ora Nino ci riprova con questo altro libro: Il nonno è un pirata. Evidentemente la stoffa c’è. Nino ha verve, brillantezza e la necessaria fantasia per fare presa sull’immaginario dei ragazzi. Qui racconta la storia di Ludovica, ragazzina ribelle e appassionata di libri, che scopre non solo di essere un pirata ma che anche il nonno Turi, anziano cantoniere in pensione, è il capitano di una ciurma di filibustieri.

Tra diademi nascosti, furti e streghe malvagie a opporsi, si sviluppa una storia accattivante, ricca di colpi di scena ed effetti a sorpresa. Come nel precedente romanzo che ho citato, Nino utilizza un linguaggio di immediata fruizione, accessibile ai ragazzi. Non so se ha conoscenza delle regole didattico-morali che a volte possono essere un freno per la libera creatività quando si scrive letteratura per ragazzi, ma ci sono scrittori – come nel caso di Nino – che possiedono un naturale istinto per il gusto dell’avventura non priva di incoscienza, in definitiva la saggezza letteraria propria dei talenti.

Ci sono tutti i requisiti in questo volumetto per accaparrarsi le simpatie del lettore: ritmo, azione, spericolatezza, plot da consumato autore che non conosce cedimenti e pause. Accorgimenti che Nino genovese adopera con la malizia di un veterano della scrittura, senza mai perdere di vista entusiasmo e freschezza. E c’è la magia, una sorta di candida esplosività, il sogno, il mondo misterioso abitato da creature partorite dalle menti eccentriche che intraprendono la loro sfida, si rincorrono, lottano per il loro obiettivo, cadono e si rialzano, sempre con levità e delicata ironia, come in tutte le storie fantastiche che si rispettino. Un nonno fantastico, dall’animo nobile, dal cuore di leone, un nonno che tutti vorrebbero avere. A far da sfondo c’è il mare, che incarna la libertà, il desiderio di spazi sconfinati, la voglia di rompere argini e catene per volare lontano.

La scrittura è arte, e come tale non ha nulla di definito, sta nella forza dello scrittore rendere possibile ciò che apparentemente può sembrare improponibile. La letteratura non ha limiti né confini, può innescare meccanismi di riflessione e di reazione nella mente di soggetti in fase evolutiva quali i bambini e l’entusiasmo trasmesso da questo libro è contagioso.

 

Salvo Zappulla


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