Diario di bordo
Morbegno. Non chiediamo la luna, ma esigiamo decenza 
Riabilitazione cardiologica Dr. Roberto Giugni, SPDC “mo­men­ta­nea­men­te spostato” (per “opere di assestamento”: leggi In­fra­strut­ture Lombarde!) e poi... affondato nel lago, Pronto Soccorso “Alpino”...
15 Aprile 2017
 

È davvero, e letteralmente, una pena dover tornare a scrivere di diritto alla salute nel mio Dominio. Una pena che, stante la solennità del calendario liturgico, possiamo però provare a portare/ sopportare.

Il deserto dei Tartari cui han ridotto, l’alpino nostro nosocomio (frutto della plurisecolare generosità dei miei protetti), una schiera di DG – talvolta denominati anche con lemma britannico per maggior lustro dare alla loro, puntualmente infatti sempre premiata, dedizione – prima d’azzurro e poi di verde agghindati è ora affidato alle cura di spigliate valenti stipendiate, costì catapultate per la delicata missione nel solco di una Riforma che indubbiamente nulla ha a che fare con quella di maggior memoria.

Non dobbiam però troppo tergiversare, se al dunque vogliam arrivare.

Ordunque e d’apprincipio, il buon ingegner chiavennasco, che pur più scura la casacca portando sempre di nostra terra retica veniva, aveva non per caso avviato la dolorosa riconversione prontamente rimpiazzando il sacrificio del Punto Nascita (non essendo bastate le ferme firme di quell’epoca a... fermare, come l’Angelo del Signore per Abramo, l’armata mano rituale) con l’istituzione di una unità funzionale, anzi organizzativa, di Riabilitazione cardiologica che venne intitolata, e il cuor mi si strugge, al compianto Dr. Roberto Giugni. Ben ha operato, per unanime equanime giudizio, per ormai quattro lustri sotto la fluente guida di un collega e forse prediletto allievo di quest’ultimo. Ebbene, dov’è finita questa perla rara? Ben localizzata territorialmente, facendo pendant con la gemella in quel di Sondalo, come un faro sapeva attrarre e soddisfare anche da altri limitrofi Dominii. V’è forse stato un piano, organizzativo o anche strategico, che ne abbia studiato l’efficacia e decretato il pollice verso? No. Niente, semplicemente: sparita. Affossata in quel deserto…

Ancor prima e per opera della programmazione socio-sanitaria, che al di là della pomposità del termine allora veniva realmente praticata e le riforme non si riducevano ad acronimi, territori immaginari o apparati burocratici (e poltrone da riassegnare), eran state attivate, sull’intera provincia, due unità operative territoriali di Psichiatria (Morbegno-Valchiavenna e Sondrio-Alta Valle) aventi ciascuna anche un SPDC (cosiddetto “repartino”, e non per sminuirlo ma perché minuscolo, appunto, doveva essere), di cui uno nel Contado nostro. Quando il primo tsunami (ché ne sento un altro già rumoreggiare) travolse Morbegno, il DG dell’epoca disse “lo metto al riparo, per poi riconsegnarverlo, integro e ancora più bello, al primo piano del padiglione che fiancheggia la strada Paravicini”, ma nessuno più lo vide da quel giorno – e sì che facevan anche i sindaci, gli psichiatri, a quel tempo –; quello stesso posto venne indicato dai successori per promettere altre mirabilia... finché qualcun riporta oggidì averlo visto affiorare: in fondo al lago.

Del Pronto Soccorso Alpino non vi voglio troppo tediare: essendo cosa d’oggidì, già tutti ne potete sapere ben più di qualcosa. Ma che sia uno specie di fantasma lo voglio dire. Già Formigoni, nel secolo scorso, andava sostenendo non esistesse (e dovette venire a Morbegno per vederlo). E, giusto ieri, Gallera (con due elle!: l’attuale assessore regionale della partita) spergiurava al suo posto esistesse un PPI(!), che infatti l’attuale aziendale DG ha avvistato in Alta Valle. Il ghostbuster che ha sguinzagliato si chiama POAS e giura di poterlo acchiappare il 30 aprile, fra pochi giorni!

Noi, comunque, il Pronto Soccorso a Morbegno lo vogliamo: se “non ha più dietro un P.O. ma un P.O.T.” (sopra alcuni esemplificativi “contenuti” di cui, come i sindaci dei nostri borghi e contadi van dicendo, dobbiamo “riempirlo”), lo vogliamo “Alpino”: a chi di competenza e responsabilità studiarne standard e... algoritmi per un efficace e qualificato servizio.

 

La Voce del Bitto

(addì sabato santo 2017)


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