Cosa bolle in culdera
Gerola, Valtellina. Nuovo conduttore per l'alpeggio Trona Soliva
10 Marzo 2017
 

Sarà Claudio Bertolini, allevatore di Forcola a prendere in gestione il “mitico” alpeggio Trona Soliva, uno dei più rinomati centri in quota di produzione del formaggio Bitto

 

 

È di Forcola e ha 33 anni il nuovo conduttore dello storico alpeggio Trona Soliva, uno dei luoghi simbolo della tradizione casearia alpina, luogo tra i più pregiati per la produzione del Bitto di Geròla. A Mosè Manni, cosiese, decano dei caricatori della valle, con alle spalle più di 70 stagioni di alpeggio e che ha cessato da poco dopo una lunghissima e onorata “militanza” l'attività, subentra il giovane imprenditore agricolo di Forcola, Claudio Bertolini. Il contratto tra il Comune di Geròla e l'impresa Bertolini è stato chiuso lo scorso 4 marzo nel municipio della frequentata località alpina, la registrazione dello stesso c'è stata a metà di questa settimana.

Per trovare un nuovo affittuario e caricatore a Trona Soliva era stata indetta asta pubblica dal Comune, sono pervenute 4 offerte ed è seguita l'aggiudicazione all'azienda agricola di Forcola, che ha «offerto le condizioni economicamente più favorevoli per l'amministrazione comunale».

Ricordiamo che l'alpeggio è comunale, Bertolini, azienda a Forcola e stalla a Talamona, in provincia di Sondrio sarà a caricare pascoli e prati in quota, a partire dal 20 giugno. Salirà in Valgerola con le sue 46 vacche da latte e circa 15 manzi e vitelli, oltre ad un piccolo gregge di esemplari di capra orobica. Il latte di capra orobica è utilizzato in misura definita per la produzione del Bitto d'alpe: «Fino ad ora» ha precisato Bertolini «di capre orobiche non ne tenevo, ora che iniziamo a Trona Soliva naturalmente ci stiamo procurando anche questo tipo di armento».

Per l'operatore agricolo, la voglia di fare partire la nuova produzione. «Prendiamo in conduzione un alpeggio storico» ha proseguito Bertolini «è una bella esperienza anche per il prodotto che si fa nella zona, il Bitto, rinomato, da valorizzare al meglio. Il nostro mercato» aggiunge «attraversa anche momenti non facili e avere un prodotto che si differenzia è una bella spinta al nostro lavoro».

Soddisfazione dal Comune di Gerola. «Entra nel lotto dei produttori locali un altro alpeggiatore giovane» ha affermato il sindaco del paese, Rosalba Acquistapace. «Ci fa piacere che la grande tradizione del Bitto a Gerola trovi nuovi operatori che sappiano interpretare la tradizione e portarla avanti e che le nostre montagne li possano accogliere al meglio». La soddisfazione è condivisa anche all'interno dell'Ecomuseo della Valgerola, centro studi e didattico per la valorizzazione della vita e delle tradizioni alpine e rurali. Che propone in sinergia con la Pro loco, con le altre associazioni locali, attività turistiche ed educative dedicate alla filiera dei prodotti caseari d'alpeggio.

 

Ecomuseo Valgerola


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