Ordine di farfalla
Carlo Forin. Albero khuluppu: commento
05 Marzo 2017
 

Io mi sono preso la briga di trascrivere la storia dell’albero khuluppu, che a mio parere dovrebbe venir scritto correttamente così: khuluppu, perché narra la chiave linguistica per capire l’albero che connette il cielo, accado up sumero ub, e la terra, sumera bu, vel ba.u, attraverso h, egizio Ankh, ‘anima’, in accado-hurrita ani.ma.

Vi trascrivo l’incipit alla vicenda riferito in Giovanni Pettinato, La saga di Ghilgamesh, Rusconi, Milano, 1993: 329: Ghilgamesh, Enkidu e gli Inferi. Recte: Bilgamesh!

a. Alle origini del mondo (1-10)

In quei giorni, in quei giorni lontani,                                              1

in quelle notti, in quelle notti lontane,

in quegli anni, in quegli anni lontani,

in quei tempi antichi, quando ogni cosa venne alla luce,

in quei tempi antichi, quando ogni cosa ‘appropriata’ fu procurata;

quando nel tempio del Paese, pane fu gustato;

quando il forno del Paese venne acceso;

quando il cielo fu separato dalla terra;

quando la terra fu separata dal cielo;

quando l’umanità fu creata;                                                         10

25 anni fa io ebbi la grazia, laicamente la fortuna, di interessarmi del paleonimo di Vittorio Veneto e stella Antares, zum. AN TAR ISH accado Tar.an.ish, che significa: Cielo, AN, separato, TAR, dalla vita in terra, ISH. Ognuno lo può leggere ‘a rovescio’ ISH.TAR.AN ed ha la dea accada ISH.TAR rapportata al padre cielo AN.

La binarietà è a tema a partire dalla doppia ora zumera, kaspa [: luogo (pa) dell’anima (ka) dell’Uno d’origine (ash)]: di giorni-notti, di an-ni [an-nisig(-ga), beautiful sky (‘sky’+ ‘beautiful, blue’)],1 di non luce e di luce, del tempio e del fuori dal tempio, del tempo antico, ul, e del tempo che viene, am3, del Paese, kalam, e paese uru, del pane, an.pa, in grafi:

an-pa

zenith (‘sky’ + ‘branch of a dial?’ vel ‘territorio del’).2

del forno spento ed acceso, di cielo e terra portano ad evidenziare l’albero h che connette il cielo e la terra, latino asse, da axis, zum. ag2-X, Emesal dialect, cf., nig2-X,3 da leggere nigin, circolo.

b. I grandi dèi si attribuiscono i poteri (11-26)

quando An prese per sé il cielo;                                                   11

quando Enlil prese per sé la terra

e ad Ereshkigal, in dono, furono dati gli Inferi;

quando egli salpò, quando egli salpò con la nave;

quando il padre salpò per il Kur,

quando Enki salpò per il Kur,

allora contro il re le piccole pietre si abbatterono,

contro Enki le grandi pietre si abbatterono,

-le piccole pietre sono le pietre della mano,

le grandi pietre sono le pietre che fanno danzare le canne-,

contro la chiglia della nave

esse si abbatterono come tartarughe,

contro il re, l’acqua la prua della nave

azzanna come un lupo;

contro Enki, l’acqua la poppa della nave

colpisce come un leone.                                                             26

Le prime sette divinità si distribuiscono i poteri, me, di animare ogni entità animabile sulla Terra pronunciando il suo nome. I poteri di separare il cielo An, già Ur-an [in kabbalah sessanta] e la terra, al figlio gemello Enlil, Signor (En) Vento (lil), giro di Il, più antico nome di Dio [in kabbalah cinquanta], la terra con intera superficie acquea, l’altro gemello, Enki, Signor (En) Terra (ki) [in kabbalah quaranta] vennero date le acque profonde, ad Eresh.ki.gal, da leggere ki.eresh, dolce Ceresh ed è la Cerere infera opposta alla simmetrica alma Ceresh vel U.ni, massima dea etrusca. Quando Egli, Enki, dalle quali salpò per il Kur:

kur

n., mountain; highland; (foreign) land or country; the netherworld; the east; short side; of rectangular field inscribed on round tablet (ki, ‘place’, + ur3, ‘roof, mountain pass’/ur2, ‘root, base’; cf., Orel & Stolbova #1504, *kur- “mountain”, #1552, *kar- ‘mountain’ [KUR archaic frequency].

v., to reach, attain; to kindle; to rise (sun).4

Kur è la montagna sacra, nella quale la nave di Enki entra, ed è l’Aldilà!

Le pietre sono pure cose animate. Si distinguono in piccole, che stanno in una mano, e grandi, che fanno danzare le canne, gi, in gir, ed è eme.gir:

eme – gir15/gi7

Sumerian language (‘tongue’ + ‘native’ –no: ‘cuneo che scrive’–).5

La mano ricorda di avere un’altra mano. Il primo dito della seconda mano, sei, è Ash = Uno d’origine!

Le piccole pietre individuano il singolo individuo, le grandi pietre il contesto generale, Bil.ki.lib.ba, ‘doppio circolo animato di fuoco di cielo e terra’.

Questo circolo, nigin, viene grafato da noi O. Ed è uru.b.uru, alchemico medievale oroboros, il serpente che si morde la coda.

 

Carlo Forin

 

 

1 John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Logogram Publishing, Los Angeles, 2006 : 20.

2 Idem.

3 Ivi: 16.

4 Ivi: 151.

5 Ivi: 60.


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