Archeologia editoriale
Silvano Martini. Tre tempi per un cielo/ 2. 
Frammenti di un discorso sull’arte
Renzo Margonari
Renzo Margonari 
01 Febbraio 2017
 

Il mare esprime le proprie creature e ne racchiude la sorte. Ugualmente l’esistenza esprime vicende complesse, relazioni segrete e traumi profondi. Ogni situazione sperimentata mette in evidenza la dialettica instancabile del superamento dei contrasti. La sintesi è tuttavia fuggevole. Lungo e scabroso, invece, è il percorso per giungere a queste soluzioni parziali.

L’esistente vive, in assoluto, nel dominio di una forza impenetrabile e minacciosa. Ma questa ragione ontologica è aggravata da ragioni di fatto. Non siamo più in grado, di richiamarci a precedenti storici che possano fornirci delle certezze. Qualcosa in noi è sotto la minaccia dello sfaldamento.

Il presente ha imboccato strade che rendono la condizione umana, di per sé problematica, ancora più difficile e affannosa. Siamo separati irrimediabilmente da un passato che riesce a trasmetterci ben poco di consistente e non riusciamo ad accettare il presente. Ci muoviamo tra due vuoti, avvertendo la necessità di uscire da questo stato di smarrimento.

Cerchiamo punti d’appoggio, sapendo che ce li dovremmo faticosamente costruire. La salvezza potrà scaturire soltanto da un atto risolutivo della nostra volontà. Il presente è quella freccia che turba il cielo e ci colpisce infallibilmente.

 

 

 

Silvano Martini, Tre tempi per un cielo

Frammenti di un discorso sull’arte

Anterem Edizioni, 1995, pp. 88

 

2 – segue


TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276