Asili-nido. Bene l'iniziativa pubblica-privata bolognese ma continua a mancare il buon esempio dal Parlamento
14 Dicembre 2006
 

 

È di oggi la notizia che a Bologna sta per nascere il primo asilo nido "pubblico" in azienda: il "Cucciolo" è un nido d'infanzia a gestione pubblica in un luogo di lavoro privato. Il Sindaco del capoluogo emiliano, Sergio Cofferati, nei giorni scorsi ha sottoscritto con l'amministratore delegato dell'azienda Ducati, Federico Minoli, un accordo secondo il quale l'azienda riconosce al Comune un contributo di 600 mila euro. Il Comune d'altra parte provvede ad acquisire un'area nei pressi dell'azienda motociclistica e si accolla la gestione del servizio, la costruzione dei locali, la fornitura degli arredi e delle attrezzature, l'assegnazione di educatori e collaboratori. Il nido d'infanzia potrà ospitare 60 bambini tra i 12 e i 36 mesi; 20 sono i posti riservati ai dipendenti Ducati.

Mi congratulo vivamente con tutti i promotori di questa iniziativa che fa fronte ad una situazione che vede il nostro Paese agli ultimi posti delle classifiche europee in materia di politiche sociali.

Ma come pensare di risolvere il problema a livello nazionale se sono proprio i luoghi più vicini alle istituzioni che non danno il buon esempio? Il nostro Parlamento raggiunge il triste primato di essere l'unico in tutta l'Unione Europea a non avere ancora un asilo nido. L'unica struttura per l'infanzia che sono riuscita ad ottenere è una nursery in cui ho allattato mia figlia Alice che ormai comincia a camminare e presto avrà bisogno di uno spazio per socializzare e giocare insieme ad altri bambini. Il vicepresidente della Camera, l'on. Chiara Moroni, sta lavorando in questa direzione, e spero riesca ad ottenere per allora qualcosa.

Il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni, e quello delle Politiche per la Famiglia Rosi Bindi continuano a ricordare come nella Finanziaria siano presenti fondi per incrementare la rete di asili nido. Vorrei precisare che siamo ancora molto lontani dal raggiungere gli obiettivi di Lisbona che prevedono entro il 2010 una copertura territoriale nazionale di asili nido del 33%.

Auspico che l'iniziativa di Bologna e della Ducati dia il buon esempio a molti altri Comuni italiani e aziende private per affrontare questa vera e propria emergenza, ricordata pochi giorni fa, anche da uno studio dell'Eurispes secondo il quale l'Italia, negli ultimi tre anni, ha investito solo l'1,1% del Pil per le politiche per la famiglia e l'infanzia.

 

Donatella Poretti


TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276