Oblò cubano
Cuba. La polizia libera il giornalista di “14ymedio”, Reinaldo Escobar 
Era stato fermato mentre stava rilasciando un’intervista a una TV spagnola
Il giornalista di
Il giornalista di '14ymedio', Reinaldo Escobar (Youtube) 
03 Dicembre 2016
 

L’Avana, 1° dicembre 2016 – Il giornalista Reinaldo Escobar, caporedattore di 14ymedio, lo scorso giovedì è rimasto in stato d’arresto per più di quattro ore, nel pieno delle misure di controllo che il Governo ha disposto in seguito alla morte di Fidel Castro. Il cronista stava rilasciando un’intervista alla Televisione Spagnola (TVE) sul Malecón dell’Avana quando è stato fermato dalla polizia e trasportato alla stazione di polizia di Zapata y C al Vedado, come hanno confermato alcuni testimoni dell’arresto.

Un uomo in abiti civili si è avvicinato al luogo in cui Escobar stava rilasciando l’intervista all’inviato di TVE, Vicenç Sanclemente. «Ci ha detto che non potevamo rimanere lì perché era un punto di passaggio di molti presidenti», ha spiegato al nostro giornale il corrispondente spagnolo. L’uomo si è trattenuto nelle vicinanze ad ascoltare le risposte di Escobar.

«Erano domande sul futuro di Cuba, sulle possibili riforme legali che potrebbero essere attuate», spiega Sanclemente. Ciononostante, l’uomo ha finito per chiamare una pattuglia, con la matricola 099, che ha trasportato i due giornalisti alla stazione di polizia.

Una fonte diplomatica ha informato 14ymedio che appena avuta la notizia l’Ambasciata di Spagna all’Avana ha dato il via alle pratiche per la liberazione di entrambi i giornalisti. San Clemente è rimasto all’ingresso della stazione di polizia, ma ha perso di vista Escobar quando quest’ultimo è stato condotto all’interno dell’edificio.

Quattro ore dopo l’arresto, il giornalista cubano è stato rilasciato e quando ha chiesto con quale infrazione o reato fosse stato registrato nel verbale d’ingresso, l’ufficiale di guardia ha risposto con una semplice parola: profilassi.

TVE ha condannato “l’incidente” del suo inviato speciale con un comunicato in cui non menziona l’arresto di Escobar

Laureato in giornalismo nel 1972 all’Università dell’Avana, Escobar è il caporedattore di questo giornale indipendente che fin dal momento della sua fondazione, nel maggio del 2014, è bloccato dal Governo nei server dell’isola. In precedenza, il giornalista aveva lavorato per diversi organi di stampa, tra cui la rivista Consenso, da lui fondata nel dicembre 2004, e nel suo blog personale Desde Aquí.

Nel dicembre del 1988, Escobar venne espulso dal periodico Juventud Rebelde, il secondo per importanza nel paese. Il licenziamento fu dovuto ad alcuni articoli critici che aveva pubblicato stimolato dal vento d’innovazione della glasnost nella stampa sovietica. Da allora il Governo non gli ha più permesso di svolgere la sua professione in nessuno degli organi controllati dallo Stato, il quale esercita un monopolio sulla stampa.

Nelle prime ore di venerdì, la Televisión Española ha diffuso un comunicato in cui respinge “l’incidente” subito all’Avana dalla sua équipe. L’azienda pubblica RTVE chiarisce che l’inviato speciale che avrebbe dovuto seguire i funerali di Castro «è stato arrestato e condotto a un commissariato dell’Avana, per “possibile turbamento dell’ordine pubblico”, mentre intervistava il dissidente cubano Reinaldo Escobar».

«La direzione di RTVE, che condanna l’impedimento al suo corrispondente di fare libera informazione su quanto sta accadendo a Cuba, è rimasta in continuo contatto con l’équipe di inviati speciali di TVE e ha mantenuto e mantiene colloqui con il consolato spagnolo e l’Ambasciata, così come con il Ministero degli Affari Esteri spagnolo», spiega il comunicato, che in nessun momento accenna alla detenzione di Reinaldo Escobar né esprime alcuna opinione su ciò che questa comporta.

 

Red. 14ymedio

(da 14ymedio, 1° dicembre 2016)

Traduzione di Silvia Bertoli


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