Diario di bordo
Lettera VII. “Elezioni” pro­vin­cia­li: prove tec­ni­che di nuovo Senato 
Sabato si votano i consiglieri, nessuno lo sa!
17 Novembre 2016
 

Da alcuni anni il polo fieristico di Morbegno, cattedrale nel deserto che ha inghiottito soldi pubblici in gran quantità, ospita le “date zero” dei concerti di alcuni dei cantanti italiani più famosi. Loro spendono poco, provano prima del tour vero e proprio, noi possiamo ascoltarli a buon prezzo, a kilometro zero...

Ecco, sabato 19 novembre sarà la data zero delle elezioni del futuro, sedicente Senato delle Autonomie previsto dalla autoproclamata riforma Renzi-Boschi. Così come nel nostro piccolo i consiglieri dei 77 comuni sceglieranno tra di loro chi diventerà anche consigliere provinciale... allo stesso modo, se vince il sì, fra un paio d'anni i consiglieri regionali sceglieranno tra di loro chi dovrà diventare anche senatore.

Se siete ancora indecisi su come votare al referendum del 4 dicembre vi consigliamo di approfittare di questa occasione per vedere all'opera uno degli effetti più deleteri della revisione costituzionale: i cittadini non soltanto espropriati del voto, della sovranità, ma proprio all'oscuro del fatto che altri (pochi) votino e soprattutto in base a quali logiche e programmi... ora per la provincia di Sondrio, allora per l'Italia intera.

Certo, per i pochi appassionati del genere “Risiko” o meglio “Villiko” da qualche giorno è possibile trovare (cercando bene) i nomi delle tre liste candidate a spartirsi i posti a palazzo Muzio con i rispettivi candidati. Nulla è dato sapere ai comuni cittadini riguardo alle diverse intenzioni programmatiche di tali liste.

È però lampante che lo scopo non è quello di rappresentare nel consiglio provinciale le diverse aree della provincia, nè i diversi interessi e sensibilità dei rispettivi cittadini.

Un esempio che ci sta particolarmente a cuore: che ne pensa ciascuna delle tre liste della gestione Ato/Secam del servizio idrico integrato? Hanno tutte intenzione di continuare ad ignorare la protesta popolare che ha prodotto una petizione con 7000 firme, una class action con 535 aderenti e presto un ricorso al Tar?

Domande retoriche. I partiti, o quel che ne rimane, hanno trascorso gli ultimi mesi a giocare a Villiko nelle segrete stanze, scomponendo e ricomponendo alleanze tra piccoli e grandi sindaci, tra schieramenti pro questo e contro quello, con i soliti obiettivi prioritari: conservare il potere (per il centrodestra che ce l'ha) o sottrarlo/ostacolarlo (per gli altri).

Dal “Villiko” provinciale e dal “Risiko” regional-senatoriale sono e saranno comunque esclusi i cittadini ex-elettori.

Votare NO il 4 dicembre serve anche a rifiutare il riduzionismo localistico delle retoriche che si annullano: “mettiamo in cassaforte la specificità montana” (Sììììì) “lo stato ci ruba i soldi delle nostre acque” (Noooo) per dire agli uni e agli altri che vogliamo mantenere la dignità di CITTADINI ITALIANI, con piena e vera sovranità a livello nazionale, regionale e locale, anche nelle entità teoricamente pubbliche come Secam, Bim, Comunità Montane, ecc.

 

Possibile/Comitato Lettera VII

Morbegno / Sondrio


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