Diario di bordo
Francesco Cecchini. Accordo definitivo di pace tra Governo co­lom­biano e Farc-ep
16 Novembre 2016
 

Gabriel Garcia Marquez in Cent'anni di solitudine: “Non immaginava che era più facile cominciare una guerra che finirla".

La paz es nuestra”, è una scritta che si legge in molti muri della Colombia.

 

 

Il Governo colombiano e le FARC-EP (Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia-Ejercito Popular) hanno pubblicato a L’Avana lunedì 14 novembre un comunicato congiunto nel quale dichiarano di aver raggiunto un accordo definitivo di pace. Il testo definitivo dell’accordo, un documento di 310 pagine, è disponibile in Mesa de conversaciones.

Governo e FARC hanno incluso in quest’ultimo accordo le osservazioni di coloro che nel referendum del 2 ottobre rifiutarono il precedente patto dello scorso settembre.

56 dei 57 temi, sintesi di 500 proposte degli oppositori, sono stati recepiti. Una modifica importante obbliga le FARC a consegnare beni di proprietà come contributo per riparare le vittime del conflitto. Inoltre il nuovo accordo prevede che i guerriglieri colpevoli di delitti saranno imprigionati. La Jurisdicción Especial durerà 10 anni e non vi saranno giudici stranieri. Il partito che le FARC formeranno dopo la smobilitazione non avrà automaticamente 16 seggi nel Parlamento, ma dovrà partecipare e competere nelle prossime elezioni. Le FARC hanno 180 giorni per consegnare le armi.

Nel documento sono stati inclusi importanti chiarimenti sulle questioni di genere e della terra, ed altri.

Sembra che siano sorte differenze tra governo e FARC sui tempi di pubblicazione del documento, in quanto la guerriglia voleva far conoscere il documento il più presto possibile, per evitare scorrette interpretazioni. Ivan Marquez, Luciano Marín il vero nome, capo della delegazione FARC ha dichiarato: «Bisogna evitare interpretazioni scorrette del nuovo accordo di pace. È imperativo che il paese conosca l’accordo completo».

Entrambe le parti, governo e guerriglia, hanno dichiarato che questo nuovo accordo è immodificabile, ma la vidimazione non è ben definita.

Sarà interessante, nei prossimi giorni, poter analizzare in dettaglio il consistente documento, 310 pagine, cosa si dice, per esempio, dei paramilitari. Inoltre venire a conoscenza di varie osservazioni di membri del governo e delle FARC, di forze politiche e sociali, di sindacati, di movimenti e della seconda guerriglia della Colombia, l’ELN (Ejército de Liberatión National).

 

Francesco Cecchini


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