Diario di bordo
Referendum: “La par condicio non c'entra nulla” 
L'Associazione Coscioni scrive a Mediaset e Agcom per sbloccare servizio Iene su disabili e Renzi
14 Novembre 2016
 

Di seguito la lettera inviata dall’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica al presidente dell’Agcom, Angelo Marcello Cardani, e al presidente di Mediaset, Felice Confalonieri, sul caso del servizio sul nomenclatore tariffario realizzato da “Le Iene” e non andato in onda.

 

 

Ill.mi Presidenti,

un servizio della trasmissione “Le Iene” che dava conto della nostra iniziativa per mettere a disposizione delle persone disabili gli ausili necessari per vivere non è andato in onda.

Dalla trasmissione ci hanno motivato tale scelta in ragione della presenza del Presidente del Consiglio Renzi, intervistato durante il servizio a causa degli impegni disattesi nell'aggiornamento del nomenclatore tariffario (l'elenco dei dispositivi rimborsabili da parte dello Stato). Tale presenza (pare si sostenga) avrebbe potuto violare, se il servizio fosse stato mandato in onda, la legge sulla par condicio nella imminenza del voto referendario.

Ignoriamo la reale dinamica e le effettive responsabilità di tale decisione, che abbiamo essere attribuite sia all'Agcom che alla stessa Mediaset. Con la presente, ci appelliamo a Voi per chiederVi di intervenire urgentemente nelle vostre rispettive responsabilità per rimuovere ogni ostacolo alla trasmissione del servizio in occasione della prossima puntata della trasmissione.

È infatti del tutto evidente che il servizio sui diritti dei disabili non ha alcun rapporto con il voto referendario, né in questo né negli altri innumerevoli casi di personalità implicate nella campagna del “sì” o del “no” e che pure hanno continuato e continuano ad essere ospitate in ogni tipo di trasmissione, non solo di informazione, ma anche di intrattenimento, come del resto è anche accaduto in occasione della campagna elettorale sui referendum “trivelle”. Possiamo certamente affermare che, ai sensi della normativa di riferimento e degli orientamenti adottati dall’Agcom (ad esempio la delibera n. 345/15/CONS) non esistono motivazioni formali per bloccare il servizio.

Il trattamento subito ai nostri danni, soltanto in ragione della presenza del Presidente del Consiglio (il quale, ironia della sorte e non solo, proprio ieri sera era ospitato in un'altra trasmissione televisiva), equivarrebbe, se confermato, a un vero e proprio atto di censura e di negazione del diritto dei cittadini a conoscere un tema dal quale dipende drammaticamente la qualità della vita di centinaia di migliaia di persone.

Confidiamo dunque in un vostro intervento urgente.

Un cordiale saluto,

 

Marco Gentili, Co-Presidente Ass. Luca Coscioni e malato di SLA

Filomena Gallo, Segretario

Marco Cappato, Tesoriere


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