In tutta libertà
Gianfranco Cercone. “Qualcosa di nuovo” di Cristina Comencini
23 Ottobre 2016
 

La commedia è un genere narrativo che ha mantenuto inalterate le sue caratteristiche essenziali dalle sue antiche origini teatrali.

Il suo tema principale, si sa, è l'amore: l'amore in un primo tempo ostacolato, ma alla fine, dopo vari intrighi, festosamente trionfante.

In società più repressive l'ostacolo è spesso costituito da un'autorità che si contrappone ai due innamorati. In società più libere, almeno in ambito amoroso, come è, o ritiene di essere, la nostra, l'ostacolo è spesso invece interiorizzato, consiste in una qualche remora psicologica almeno di uno degli amanti.

Prendiamo per esempio la commedia cinematografica, felice, riuscita, di Cristina Comencini, intitolata: Qualcosa di nuovo.

Si racconta di due amiche, “di mezza età”, che, in un primo tempo all'insaputa l'una dell'altra, si innamorano dello stesso uomo, più giovane di loro, uno studente liceale. Il ragazzo sembra ricambiarle entrambe. Ma qualcosa compromette in partenza la felicità di questi amori. E sono appunto certe remore morali delle due donne.

Per esempio: è bene che una donna vada facilmente a letto con tutti gli uomini che le piacciono? Oppure: è disdicevole per una donna avere una relazione con un uomo così giovane che potrebbe essere suo figlio? E non è ancora più deprecabile se quell'uomo è amato anche dalla propria migliore amica?

Va detto che se questi scrupoli attraversano, a fasi alterne, le due donne – una più sensuale, l'altra più austera, ma disposte a scambiarsi i loro tratti caratteriali – non si fa scrupoli il loro amante, che porta nella commedia una ventata di fresco erotismo, felicemente amorale (del tutto nello spirito della commedia che, fin dalle sue origini, è il genere teatrale erotico per eccellenza).

Si potrà rimproverare al film, a momenti, qualche eccesso caricaturale. O una certa idealizzazione del personaggio del ragazzo, che non è soltanto dotato di una perfetta virilità, ma è anche bello, intelligente, capace di manipolare al momento opportuno le due donne che, più esperte di lui, pretenderebbero di manipolarlo.

Ma, a ben guardare, la storia è raccontata, almeno in parte – per esempio nello scioglimento finale, quando le due donne, messa da parte ogni rivalità, accettano di dividersi il ragazzo – secondo il registro del cosiddetto “wishful thinking”: cioè non tanto per come le cose verosimilmente potrebbero accadere, ma per come si desidererebbe che accadessero.

Insomma: Qualcosa di nuovo è un “divertimento”, di spirito libertario, che si segue dall'inizio alla fine con il sorriso sulle labbra. Merito anche degli attori: Paola Cortellesi e Micaela Ramazzotti, nei ruoli delle protagoniste, e Eduardo Valdarnini, nel ruolo del loro amante: la “rivelazione” del film.

 

Gianfranco Cercone

(Trascrizione della puntata di “Cinema e cinema”
trasmessa da Radio Radicale il 22 ottobre 2016
»» QUI la scheda audio)


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