Cosa bolle in culdera
Alfredo Mazzoni. Un paese di artisti. “The garden of my dream” 
Ovvero: Gandhi si č fermato in Albaredo per San Marco (So)
20 Settembre 2016
 

In una vallata laterale della bassa Valtellina c'è un paesino di più o meno cinquecento anime, attualmente senza guida spirituale; la penultima che ho conosciuto personalmente, è deceduta qualche anno fa: era un prete cattolico che vi ha “regnato” per oltre cinquant'anni, Don Antonio. Racconta la Storia locale che appena arrivato si diede da fare per aiutare la popolazione: anch'io ricordo ad esempio che aveva lavorato nella costruzione dell'asilo... (lo intuirete dopo, il perché di questa entratura).

Gli abitanti dediti all'agricoltura e all'allevamento del bestiame: vacche, capre, pecore e quant'altro sapevano lavorare il latte, chi per professione, i famosi Casari del Bitto sugli alpeggi, chi per passione o necessità, gli altrettanto famosi e famose Casari e Casare del Matüsc. I decenni passano e nonostante che molti Barilocc siano andati e se ne vadano in giro per il mondo a cercar fortuna, quelli che rimangono non mollano e cercano di adattarsi ai cambiamenti. Darwinianamente saranno il futuro del paese. Sì, perché mentre i casari e gli allevatori locali sono in costante diminuzione, tranne qualche anima che segue caparbiamente le orme dei padri, le nuove generazioni (non tralasciando quelle vecchie) sono una fucina di artisti (alla faccia di chi diceva che con l'arte non si mangia…). Certo solo alcuni sono o diventeranno dei professionisti per aver visto oltre il passo San Marco, il Legnone, il Disgrazia e il Legüi, mentre altri con la loro passione e non più giovane età saranno di esempio e stimolo per i figli ed i nipoti, e con le nuove tecnologie virtuali torneranno comunque a cercar fortuna per il globo.

Gandhi diceva che oltre a leggere, studiare, sapere e conoscere, occorreva anche saper fare lavori manuali. Così senza saperlo gli abitanti di Albaredo, soprattutto gli artisti di questo paesello, hanno seguito le orme del… Saggio in questione. Alcuni di costoro li conosco di persona, con loro ho trascorso un pezzo della mia gioventù, lassù sui pascoli. Altri li saluto, ma non saprei di chi son figli. Conosco alcuni giovani, grazie appunto a Internet e F.B. Una volta mi sono fermato al Bar/Ristorante “La Flora”, che si trova vicino alla latteria del paese e ho chiesto ad alcuni amici: ul Geli e ul Girumin e alla Mariagrazia se sapevano dirmi quali erano gli artisti locali. In fretta e furia ho steso l'elenco e mi scuso se ho o abbiamo dimenticato qualcuno. L'obiettivo allora, era quello di fare un album fotografico e girare un video per la promozione culturale del territorio: ma poi non ne ho fatto più nulla. Però l'elenco l'ho ancora.

Partendo dai Casari, 'n g'ha: Ti (mi), l'Ernesto, l'Artemio, 'l Flavio, 'l Girolèm, ul Mariu, 'l GianfrancuPo' en g'ha amò: 'l Guglielmo, 'l Menico, 'l Bruno... Va ben, va ben! Per tutti gli altri vi rimando alla Festa del Matüsc di Barilocc che si tiene a Novembre. Dopo, inscì a caas: 'l Giulietto fa Campacc e gerli, 'l Ciallu fa Sc-uin, 'l Toto fa Gambisi, 'l Tarcisio lavora il legno cume 'l so poor pa ul Cupa. L'Alfonso 'l fa Zocui. 'L Girumin 'l lavura 'l fer batüü. 'L Teresiu ha intagliato l'organo della chiesa: da restà a buca averta. 'l Giampiero fa foto professionalmente e ha fatto libri e mostre fotografiche. L'Otta di Vegett pirografa. Così tanto per far sapere, abbiamo anche un Gruppo folkloristico: L'Ettore Del Nero ad esempio canta nel Coro C.A.I. di Sondrio ed anima la Pro Loco. Diverse Regiure de Albarii lavorano benissimo la lana e fanno di maglia (calze) come le Ave. (Hei! Calma, calma… vi state scaldando eh!?, nda). Se è un'arte anche andare a caccia e a pescare, ci sono anche giovani. E anche qualche bracconiere, domando io? Risposta: Una volta ce n'erano di più ma per necessità… I più bravi cercatori di funghi? Quasi tücc. Ma una volta non ci voleva il tesserino giornaliero rilasciato dal Comune dietro pagamento? … “nessun parli”!

Perché i boscaioli, i müradur, i feree, i giratübi iè miga artisti?!

Vabbene, basta 'nscì! Se qualche vostro collega artista locale vorrà fare un album fotografico su di voi tutti e qualcun altro vorrà fare un video e immortalare le vostre opere, non mi arrabbierò...

Ultimamente, essendo uno di quei... nativi locali che vorrebbero seguire le ataviche orme, transito spesso dalla nuova Transorobica. E dopo il secondo tornante che evita il Centro, ho notato un artista di nuova generazione. So di chi è figlio, ma non ricordo il nome. Me lo ricordo da bambino e devo avere una sua foto al tempo della inaugurazione della Porta del Parco delle Orobie, giù alla Casa Priula. E siccome oggetto della sua passione è un piccolo giardino in divenire che lui ha chiamato: The garden of my dream, ho deciso di intervistarlo come simbolo e a nome di tutti gli artisti gandhiani di Albaredo per San Marco.

 

Hei Boss, volevo intervistarti!

Per cosa?

Per il tuo originale piccolo giardino: è un po' che lo guardo…

Ah! grazie, va bene, volentieri...

Mi conosci?

Sii, di vista si!

Come ti chiami?

Eric Del Nero e ho diciannove anni. Ho finito la scuola e ho preso il diploma di geometra l'anno scorso…

Sai per chi scrivo?

Di preciso no. Mio padre mi diceva che scrivevi su'l Gazetin, che ogni tanto girava anche in casa.

Contamela su un po'! Sulla tua opera d'arte, intendo...

Sono sempre stato appassionato dal mondo del giardinaggio, sono dalla parte della natura. Mentre andavo a scuola ho deciso di fare il giardino di casa mia. È ispirato alla cultura giapponese ed è sempre in divenire.

Hai fatto anche altri lavori?

Ho anche realizzato con l'aiuto di mio papà e di alcuni amici, il teatro della parrocchia che è stato finanziato da Don Gabriele. …L'abbiamo fatto in amicizia, non per la chiesa, ma per fare un favore al mio amico Comanni (l'ultimo parroco... fisso di Albaredo). A me piace viaggiare e vedere il mondo. La passione e le idee per la costruzione dei giardini, mi è venuta anche navigando su Internet. Sono stato influenzato particolarmente dalla Cultura Zen (giapponese e cinese). Per l'eleganza e la magnificenza dei loro Zen garden. Per loro, il giardino è un luogo sacro dove meditare, pensare e pregare, ...stare con se stessi insomma. Oltre alla bellezza, la cultura Zen è caratterizzata da un forte simbolismo.

Farò qualche foto, così tu me le commenti, d'accordo?

Certo, certo…

Ti intervisto un po' anche a nome dei tuoi “colleghi” artisti barilocc

È un onore per me!

Bello! Hai fatto anche l'inchino… Ah! Ah! Ti lascio il link, così dopo vai almeno a vedere da dove hai iniziato a diventare famoso…

Ah! Ah! Va bene, ci andrò al più presto.

Ma tutti quei sassi, vai già al Bitto a portarli su? Scherzo, naturalmente!

È pietra locale?

I sassi li ho presi ad Arzo e in Valtartano… una fatica! Ma ne è valsa la pena.

Mi pare che la tua opera artistica cambi sempre aspetto… la completerai mai?

Chi lo sa? La vita riserva sempre nuove sorprese...

Hai magari in mente di andare in giro a costruire altri giardini artistici e guadagnarti da vivere?

Per ora lo faccio solo per passione; però, appunto, non si sa mai nella vita.

 

Alfredo Mazzoni


TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276