Lisistrata
Passata la finanziaria, ci aspetta un lavoro di approfondimento e innovazione. Praticamente in tutti i campi
Felicia Bartolotta Impastato
Felicia Bartolotta Impastato 
05 Dicembre 2006
 
Continua il difficile lavoro di redazione degli emendamenti alla finanziaria, che andrà in aula dal prossimo lunedì: per ora il lavoro è tutto sotterraneo e gestito dalla cosiddetta "cabina di regìa" cioè i capigruppo, i componenti della commissione Bilancio e gli esperti delle varie commissioni di volta in volta: tale deve rimanere, perché indiscrezioni sulle proposte dei vari partiti potrebbero servire a trappole e giochini (dico nella maggioranza, non da parte delle opposizioni): il lavoro di cui parlo è tutto nella maggioranza di governo e dice da solo quanto sia sbagliata l'idea della finanziaria e che bisognerà innovare anche nei metodi l'anno prossimo. Inoltre la cultura del governo e di parecchie sue parti sembra davvero molto lenta e bloccata. È evidente che nello spazio internazionale sta muovendosi qualcosa anche di significativo, ma la politica della Difesa non è agile abbastanza per star dietro alle novità della politica estera: perciò mentre servirebbe d'ora in avanti avere reparti addestrati a interventi tipo Libano e corpi civili di pace, i programmi della Difesa sono ancora legati al vecchio modello di intervento. Tutti i nostri emendamenti sono volti a togliere denari alle armi e a metterli nell'addestramento, salute, sindacalizzazione del personale. Lamentevole anche il fatto che dal punto di vista del pensiero economico il liberismo sembra abbia fatto breccia e una breccia di dimensioni cospicue in molti, non solo della Margherita, ma anche dei Ds: e restano perciò indietro e provinciali culturalmente, anche di fronte alle crepe e difficoltà, se non a vera e propria crisi del neoliberismo globale. Sicché il guaio è che potremmo non avere nessuna prospettiva di essere pronti con alternative condivise e larghe quando la crisi dovesse aprirsi e allargarsi. Adesso bisogna che la finanziaria passi e che ci mettiamo al lavoro di approfondimento e innovazione praticamente in tutti i campi.
Giro molto e vorticosamente nei fine-settimana e le iniziative vanno sempre bene, la voglia di politica vive, si riaccende, si risveglia, chiede precisione concretezza efficacia, ma anche ardimento intellettuale, rischio morale e larghi orizzonti. A me pare che si rischi spesso di rimanere soffocati dal qualunquismo sparso a piene mani dalla destra e non solo, nonché dall'appiattimento morale, di morale pubblica, che è la vera "eredità" di Berlusconi, ma che per fortuna capiti anche di poter respirare boccate d'ossigeno in luoghi non enormi ma numerosissimi e molto attivi.
Ad esempio venerdì e domenica sera sono stata a Modena e a Genova per la proiezione di Ci dichiariamo nipoti politici, con ottimi risultati e discorsi piacevoli curiosi e interessati. Sabato pomeriggio a Vicenza per manifestare contro l'aeroporto militare che gli USA vogliono fare lì. È stata un'esperienza molto importante, numerosissima, vivace, colorata, musicale, allegra, pacifica e inequivocabilmente rappresentativa della città e della popolazione. Anche questa manifestazione segnata dalle varie bandiere dei partiti movimenti associazioni e l'intera CGIL, tra le forze che hanno organizzato l'evento, era una espressione di cittadinanza, con un alto significato politico. È noto il caso: a Vicenza c'è già la caserma “Ederle” che ospita il comando militare generale Usa, si vuole metterci anche un enorme aeroporto militare Usa. Quasi si mangerebbe la bella città d'arte e il verde urbano. A parte ogni altra considerazione, è inoltre una forte diminuzione della nostra sicurezza. Ospiteremmo inoltre una brigata aerotrasportata USA che la Germania non vuole più: altri stati contrattano anche lo spostamento delle basi, e noi raccoglieremo tutta l'immondizia?
Molto brutta e preoccupante la manifestazione di Roma della CdL, di toni parafascisti e nessun confine verso la destra eversiva. Sarà bene che in Europa si segnali il pericolo di reviviscenze nazifasciste, che prendono il via da populismi violenti e razzisti e machisti.
Casini si stacca, va bene: questo però darà fiato alle richieste di mutare la maggioranza e già sento riecheggiare la "teoria" degli opposti estremismi, o no?
Tutta e solo grande e commovente e coinvolgente la conferenza stampa al Senato questa mattina per accompagnare l'insediamento di Forgione a presidente della commissione antimafia. Le compagne che lavorano al gruppo avevano organizzato la proiezione del documentario di Mascolo su Felicia, la madre di Peppino Impastato. Un testo molto ben fatto, senza un briciolo di retorica e un rilievo fortissimo e tenero insieme dato alla figura della donna, al suo coraggio limpidezza morale, lucidità politica. Molto importanti tra le altre le parole della magistrata siciliana che ha retto la pubblica accusa nel processo che alla fine ha portato alla condanna di Badalamenti e altri, una marcia giudiziaria lunga e punteggiata dalle morti dei magistrati. Come disse Felicia quando le portarono la relazione presentata da Russo Spena alla precedente commissione e i risultati del processo: «Oggi mi avete resuscitato mio figlio», in qualche modo attraverso la memoria storiograficamente e politicamente organizzata e trasmessa anche i molti magistrati morti sono stati resuscitati.
 
Lidia Menapace

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