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Donatella Bisutti: Manifesto di una Nuova Poesia Umanista Universale
24 Luglio 2016
 

Poiché siamo consapevoli:

che se si vuole salvare la Terra e l’esistenza dell’uomo nel mondo in un momento in cui un intero sistema minaccia di affondare mettendo a rischio anche l’esistenza del nostro pianeta, è indispensabile cambiare le coscienze dato che oggi le nostre coscienze sono sempre più manipolate e la maggior parte delle persone pensa quello che altri hanno pensato per loro; in un mondo impoverito dall’omologazione e dalla globalizzazione, occorre riaffermare il valore della differenza e dell’unicità di ogni uomo e di ogni creatura vivente,

che quindi la differenza deve essere considerata un diritto naturale inalienabile con tutte le conseguenze che ciò comporta,

che, come ha scritto Raimon Panikkar, il disarmo militare può avvenire solo attraverso un disarmo culturale,

che il nostro sapere oggi è per lo più un accumulo di informazioni che prescindono dall’esperienza e per questo diventiamo sempre più fragili, che la società è diventata un forma di individualismo esasperato in cui a nessuno importa del vicino e il senso del limite interiore è sempre più sbiadito, che per questo abbiamo perso la nostra anima e anche il riferimento alla parola “anima” sostituendola con altre prese a prestito dalla sociologia e dalla psicoanalisi, che non possono essere sinonimi che quindi la nostra vita, il nostro pensiero hanno perso il loro punto di congiunzione con l’Essere. Senza questo, la nostra vita e il mondo stesso cadono nel Non-Senso.

Di ciò vediamo ogni giorno le conseguenze: non solo per il dilagare della violenza, di un’avidità sfrenata, di uno scadimento dei sentimenti, della cultura e delle aspirazioni, di un impoverimento di ogni tessuto connettivo sociale, ma ancor più di ogni percezione di responsabilità, di ogni distinzione fra bene e male, di un’accettazione paurosamente indifferenziata di ogni aberrazione, di una perdita insieme del senso della giustizia e del senso della pietà.

Poiché abbiamo la convinzione che l’uomo non sia solo un animale razionale, ma in lui corpo e spirito siano indissolubilmente connessi che, anche chi non aderisce a una religione, possa dare il nome di Dio all’energia cosmica che è dentro e fuori di noi e ci unisce all’universo che le idee non possano mai essere universali, ma esistano dentro di noi verità eterne che non hanno bisogno di dimostrazione e che dovrebbero guidare la nostra vita e a cui daremo il nome di Miti nel senso usato da Ramon Panikkar che l’unica via di salvezza sia il perseguire una nuova coscienza collettiva universale in cui la società non possa più essere considerata una somma di numeri da manipolare ai fini di un’economia di mercato che solo in questo modo si possa raggiungere una reale uguaglianza degli esseri umani che prescinda da ogni ideologia politica.

 

Poiché crediamo

che l’essenza e il compito della Poesia è quello di esprimere l’ineffabile, e che per questo il Linguaggio della Poesia, come credeva Hölderlin, è il linguaggio in cui si manifesta l’Essere, inteso come l’esistente inscritto in una dimensione di Spiritualità, da cui la qualità sacrale della Poesia e della Vita;

che a tale fine la Poesia si avvale, come credevano i Simbolisti in opposizione a una concezione materialista, di una facoltà profetica, visionaria e medianica per metterci in contatto con un Universo/Essere in continuo divenire;

che per questo la Poesia è una delle più alte possibilità concesse all’uomo di fare l’esperienza di una realtà che vada oltre la realtà quotidiana immediata, costituendo una chiave di conoscenza diversa e privilegiata, in grado di postulare l’esistenza di una dimensione psichica del mondo, quell’Anima del Mondo esplorata dal grande poeta irlandese Yeats;

che la Poesia, attivando e alimentandosi di quel pensiero analogico che è il motore dell’immaginazione e dell’intuizione e quindi della creatività umana, è in grado di cogliere quella fitta rete di corrispondenze, di cui ha scritto Baudelaire, che ci fa sperimentare interiormente l’interdipendenza di tutto ciò che esiste, per cui nessuno di noi può considerarsi narcisisticamente come una realtà a sé stante;

che la Poesia rimane tuttavia il luogo della Differenza, in quanto afferma il valore unico e assoluto anche della più piccola cosa;

che la Poesia, coniugando indissolubilmente pensiero, sentimento ed emozione attraverso il suono e l’immagine, ricostruisce l’unità della nostra psiche, scissa schizofrenicamente nella nostra società attuale fra cuore, mente e corpo;

che oggi tuttavia questa vocazione forte della Poesia è per lo più disattesa, a favore di un pensiero debole, materialista e nichilista che celebra il nulla, il non-senso e la disgregazione, e viene meno così al suo compito salvifico attraverso la Parola;

che è quindi tempo e più che mai necessario che la Poesia si riappropri del suo ruolo originario.

 

Per questi motivi vogliamo oggi lanciare il

 

Manifesto di una Nuova Poesia Umanista Universale

per affermare con forza la necessità di una Poesia che

ridia all’uomo una centralità e un valore che non sia quello oggi imperante del denaro e del potere, ma sia invece quello già potentemente affermato dall’Umanesimo e inscritto in una dimensione di Spiritualità, evitando la tentazione demonica di fare dell’uomo una pseudo divinità megalomane e distruttiva in grado di interferire e modificare le leggi dell’Universo;

riscopra la permanenza dentro di noi dei miti e dei simboli che danno atto all’uomo della sua sostanziale unità con la Natura e il Cosmo, riallacciandosi a una millenaria tradizione mistica e sapienziale convergente in tutte le epoche e civiltà;

- affermi con forza quel valore di Libertà che le è connaturato e per cui sono morti nel secolo scorso e continuano ancora oggi a morire tanti poeti, perché il linguaggio della Poesia è per sua natura politico e rivoluzionario affermando insieme l’Uguaglianza e la Differenza e per questo mette in difficoltà chi ha come unico fine la supremazia, lo sfruttamento e la conquista;

faccia riacquistare all’uomo la consapevolezza della sua dignità a fronte della spersonalizzazione provocata dalla globalizzazione, e così facendo lo sollevi dal disprezzo di sé che oggi lo rode e dilaga dentro di lui come una ripugnante metastasi cui la mistificazione l’ha condotto;

ridia al Sociale, contrastando e demistificando la manipolazione dei media, la sua perduta dimensione spirituale Solo questa poesia potrà trovare un linguaggio che metta l’uomo in contatto con il suo io profondo e lo aiuti a raggiungere una nuova consapevolezza, dando forma alle ansie e alle speranze del nostro tempo non su un piano intellettuale/ideologico, ma su quello della coscienza di sé, del sentimento e dell’emozione, capaci di far vibrare e smuovere gli animi, perché solo il desiderio e l’emozione sono mezzi potenti capaci di indurci al cambiamento.

Questo linguaggio potrà essere la forza dirompente che aiuterà gli individui a riconoscersi non semplici pedine su uno scacchiere economico, ma portatrici di quel valore assoluto in nome del quale Omero poteva chiamare “divino” anche Eumeo, semplice porcaro.

Questa voce ritrovata di una Nuova Poesia Umanista Universale dovrà levarsi sempre più forte dappertutto nel mondo, mettendo in moto una resistenza spirituale condivisa da un numero sempre maggiore di persone, per contrastare un’economia fuori controllo, causa di una sempre più scandalosa diseguaglianza, ingiustizia, schiavitù, che vorrebbe fare di noi oggetti spersonalizzati manovrati da poteri anonimi e sfuggenti. Ma niente è più forte di ciò che nasce dalle profonde regioni dell’Anima, che sono anche le regioni della Poesia, e questo, aiutando gli uomini a ritrovare la loro “divinità” conculcata, potrà alimentare nel mondo un movimento di salvezza che ci auguriamo inarrestabile.

Perché La Poesia è Conoscenza. Perché La Poesia salva la Vita

 

Donatella Bisutti

(pubblicato su Poesia e conoscenza, n. 2 del 2016, e riportato anche da L’Ombra delle Parole, Rivista Letteraria Internazionale, 24 luglio 2016)

 

 

Donatella Bisutti è nata e vive a Milano. È giornalista professionista. Ha collaborato in particolare alla collana “I grandi di tutti i tempi” (Mondadori) con volumi su Hoghart Dickens e De Foe e ha tenuto per otto anni una rubrica di poesia sulla rivista Millelibri (Giorgio Mondadori editore). Nel 1984 ha vinto il Premio internazionale Eugenio Montale per l'inedito con il volume Inganno Ottico (Società di poesia Guanda, 1985). Nel 1990 è stata presidente della Association Européenne pour la Diffusion de la Poésie a Bruxelles. Di poesia ha poi pubblicato Penetrali (ed. Boetti & C, 1989), Violenza (Dialogolibri, 1999), La notte nel suo chiuso sangue (ed. bilingue, Editions Unes, Draguignan, 2000), La vibrazione delle cose (ed. bilingue, SIAL, Madrid, 2002), Piccolo bestiario fantastico (viennepierre edizioni, Milano, 2002), Colui che viene (Interlinea, Novara, 2005, con prefazione di Mario Luzi). È in via di pubblicazione a New York l'antologia bilingue The Game tradotta da Emanuel di Pasquale e Adeodato Piazza Nicolai (Gradiva Publications, New York). La sua guida alla poesia per i ragazzi L'Albero delle parole, è stata costantemente ripubblicata e ampliata dal 1979 e attualmente edita nella collana Feltrinelli Kids (2002). Il saggio La Poesia salva la vita pubblicato nei Saggi Mondadori nel 1992 è negli Oscar Mondadori dal 1998. Nel 1997 ha pubblicato presso Bompiani il romanzo Voglio avere gli occhi azzurri. Fra le traduzioni il volume La memoria e la mano di Edmond Jabès (Lo Specchio Mondadori, 1992), La caduta dei tempi di Bernard Noel (Guanda 1997) e Estratti del corpo sempre di Bernard Noel (Lo Specchio Mondadori, 2001). Il suo testo poetico L'Amor Rosa è stato rappresentato come balletto al Festival di Asti con musica del compositore Marlaena Kessick. Ha curato per Scheiwiller l'edizione postuma delle poesie di Fernanda Romagnoli, dal titolo Il Tredicesimo invitato e altre poesie (2003). È nel comitato di redazione della rivista Poesia di Crocetti per cui cura la rubrica “Poesia Italiana nel Mondo”, nella redazione delle riviste Smerilliana e Electron Libre (Rabat, Marocco), tiene una rubrica di attualità civile, “Il vaso di Pandora”, sulla rivista Odissea e una rubrica di interviste, “La cultura e il mondo di oggi”, sulla rivista di Renato Zero Icaro. Collabora a diversi giornali e riviste, tra cui l'Avvenire, Letture e Studi Cattolici, Fonopoli, Leggendaria, La Clessidra, Semicerchio. È membro dell'Associazione Culturale Les Fioretti a Saorge in Francia. Tiene corsi di scrittura creativa per adulti, corsi di aggiornamento per insegnanti anche a livello universitario e laboratori di poesia per le scuole. Ha ideato e dirige la collana di poesia autografata “A mano libera” per le edizioni Archivi del '900 in cui sono apparsi finora testi di Luzi, Spaziani e Adonis. È tra i soci fondatori di Milanocosa.


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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276