Diario di bordo
Asmae Dachan. Basta con terrorismo e gił le mani dall'Italia
03 Luglio 2016
 

Dopo una lunga notte di apprensione per il destino dei nostri connazionali ostaggio di un commando terrorista a Dacca, in Bangladesh, è arrivata la drammatica conferma, da parte della Farnesina, che purtroppo sono ben nove gli italiani rimasti uccisi.

È la più grave strage di civili italiani da quando i terroristi dell’Isis hanno iniziato a perpetrare i loro crimini contro l’umanità. Cinque delle vittime sono donne e tutti gli italiani caduti in questo massacro avevano in comune il fatto di essere imprenditori. Avevamo già perso Valeria Solesin, uccisa nella strage al Bataclan e Patricia Rizzo, rimasta uccisa negli attentati a Bruxelles. Sono così undici gli italiani che hanno perso la vita a causa delle azioni criminali, scellerate e barbare dei terroristi dell’Isis. Tutti civili inermi, tutte persone impegnate in attività di lavoro e studio.

Condanno con forza questo ennesimo vile e sciagurato atto terroristico, questa barbarie disumana che scatena la sua violenza cieca e malefica su innocenti. È una ferita al cuore che ci colpisce come umani, come credenti, ma soprattutto come italiani. Sono vicina al dolore delle famiglie e dell’Italia intera. Voi siete la mia Patria, la mia famiglia adottiva e per questo il mio cuore piange lacrime sincere per il vostro dolore, che è il mio. La mia penna, il mio cuore, il mio impegno sono dedicati alla ricerca e alla costruzione della pace e ora più che mai sono con voi per lottare insieme contro questi assassini spregiudicati.

Come credente musulmana inorridisco e condanno la strumentalizzazione blasfema e malefica che questi carnefici fanno dell’islam e del Corano. Hanno torturato le loro vittime perché non lo conoscono, quando i primi a non conoscerlo e ignorarlo sono proprio loro, che con le loro azioni criminali lo bestemmiano e tradiscono tutti i suoi valori. Ogni capitolo del Corano inizia con la formula “Nel nome di Dio, il Clemente e il Misericordioso” e questi bruti non sanno nulla di cosa sia la clemenza né la misericordia. In nome di quale famigerato Dio vi state muovendo? Dovreste dolo vergognarvi e aspettare il castigo eterno che il Signore promette a chi uccide innocenti.

Sono una giornalista, non ho il potere di scomunicarli, ma a gran voce dico che sono loro, i terroristi dell’Isis e di tutte le altre organizzazioni criminali, insieme a chi li arma e chi dà loro copertura, gli unici miscredenti, adoratori del demonio e bruti. Sono loro le persone contro le quali l’Islam ci dice di lottare, e non contro le persone innocenti e inermi. Basta con le vostre bestemmie, basta con le vostre bugie, basta con i vostri crimini scellerati!

Sono più di tre anni che dalla Siria arrivano denunce contro i crimini e le esecuzioni dell’Isis. Noi siriani abbiamo provato sulla nostra pelle le loro barbarie e i loro crimini e abbiamo chiesto al mondo di fermare la loro mano e la mano del regime che dà loro massima copertura. Eppure i bombardamenti in Siria continuano a colpire al 90 per cento obiettivi civili. La Siria è il primo Paese al mondo ad aver conosciuto e pagato per i crimini di questa multinazionale del terrore, che continua a muoversi indisturbata, con tanto di armi e di business del petrolio, mietendo vittime innocenti. A maggior ragione il mio impegno per contrastare e denunciare i loro crimini oggi si fa ancora più forte.

Esprimo le mie più sincere condoglianze ai familiari delle vittime e all’Italia intera. Uccidere imprenditori, così come uccidere turisti, studenti, religiosi, viaggiatori, civili inermi che con le loro attività sono ambasciatori di conoscenza e di pace, è un atto vile e criminale. Nella lotta al terrorismo dobbiamo essere uniti e fermi.

Da musulmana vi dico ancora una volta #NotInMyName e da italiana vi dico #GiùLeManiDallItalia

 

Asmae Dachan

(da Diario di Siria, 2 luglio 2016)


TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276