Diario di bordo
Vincenzo Donvito. Imposta/Canone Rai: Peggio di come si pensava
30 Aprile 2016
 

Quasi tutti quelli con contratto luce pagheranno il canone... poi si vedrà coi costosi ricorsi.

Sospendere, rinviare? Qualcosa andrebbe fatto, ma...

 

 

Firenze, 29 Aprile 2016 – Via via che ci si avvicina alle prime scadenze per il pagamento dell'imposta sul possesso di un apparecchio tv che -“burlescamente”- continua ad essere chiamata “canone” o “abbonamento”, il vaso di Pandora che il Governo ha concepito per combattere l'alta e innegabile e scontata evasione fiscale in merito, sta svelando tutti i suoi contenuti.

In pratica -e saremmo lieti se qualcuno ci desse di imbecilli perché non abbiamo capito- tutti coloro che hanno un contratto della luce residenziale si vedranno addebitare in bolletta l'imposta Rai. Anche se è seconda casa o altri contesti in cui non dovrebbe essere pagato. Quindi aspettiamoci -per chi lo sa e chi avrà voglia di farlo- una caterva di ricorsi che (e qui i nostri governanti ben lo sanno, e ci marciano) costeranno, tra tempo e denaro, quasi quanto uno pagherebbe non facendo nulla.

Il problema, su cui avevamo già lanciato l'allarme, nasce da quanto rilevato dal Garante della Privacy che ha evidenziato “l'aspetto critico” del modo di riscossione: i dati degli intestatari delle bollette (gestiti dall'Acquirente Unico) non verranno incrociati con quelli dell'anagrafe tributaria. Se a suo tempo si era stipulato un contratto della luce residenziale e poi la situazione residenziale è cambiata e l'utente non ha modificato nulla, l'imposta/canone sarà in bolletta.

Questo è il risultato dell'attuazione di una norma della legge di Stabilità che era chiara, ma che non è stata attuata perché i decreti “sono stati dimenticati” o “perché non sono così determinanti, tant'è che Consiglio di Stato e Garante Privacy hanno dato il loro assenso”... Sarà così? Ma non prendiamoci per i fondelli. Già il fatto che si faccia pagare un'imposta per presunzione, la dice lunga; aggiungiamo poi anni di vessazioni degli specifici uffici Rai per farla pagare anche chi non c'entrava nulla; aggiungiamo ancora le Faq dell'Agenzia delle Entrate sul loro web che cambiano quasi ogni giorno, dicendo anche il contrario del giorno prima; aggiungiamo il telefono di informazioni della stessa Rai che spesso dice fischi per fiaschi al solo fin di far pagare chiunque.* E, fatto ultimo, il ministro Padoan che rispondendo ad un'interrogazione dice che partirà una campagna pubblicitaria da qui alla scadenza del 16 maggio, con informazioni sui canali Rai (ma se uno non ha la tv com'è che dovrebbe vedere i canali Rai?) e altrove... una campagna di 15 giorni per spiegare a tutti gli intestatari di una utenza elettrica quali sono i loro diritti e doveri... tempi simili, visto l'argomento e l'ampiezza degli utenti, a quelli di un allarme aereo che invita tutti a correre nei rifugi.

 

Per chi volesse approfondire l'argomento, stiamo svolgendo, come associazione no-profit e non finanziata per scelta da nessuna istituzione pubblica, un notevole servizio di informazione. »» Qui lo specifico canale web.

 

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

 

 

* Le lettere pubblicate in merito sul nostro web gridano vendetta...


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