Lo scaffale di Tellus
Patrizia Garofalo. 2° me di Frances Piper (Annagloria Del Piano)
08 Marzo 2016
 

Frances Piper

2° me

 

diario di un'adolescenza

ilmiolibro, pp. 144, € 9,00

(stampa on demand)

 

Un’eco lontana/ portava/ il cicaleccio dei bimbi/ ed ora/ in un mare agitato di algide acque/ io ancora la sento/quell’eco lontana/ che narra emozioni passate/ e ne chiede,/almeno,/ il ricordo”.

Sono versi di Annagloria Del Piano, dalla silloge A rimandar pensieri… Entro piano nelle pagine di un diario che la riporta adolescente e avverto l’imbarazzo di violare un segreto, mi accorgo poi che narrare di una fase così complessa come quella dell’adolescenza è un dono dell’autrice a chi voglia ritrovarsi in quelle caratteristiche e condividerle nel “rimandar pensieri”, memoria e vita. Un adolescenza spettinata che profuma di vento, vibra di risate e lacrime, di amori… ma forse no… forse solo d’amicizia che accompagna passeggiate, corse sulle scale della scuola prima del suono della campanella, la voglia di essere presto liberi e andare in giro “sussurri di parole/ fermatevi così:/ e l’aria che a voi serve… fra labbra accese rosse…” E poi la gita a Firenze e Fabi e Gas, nessuno ha un nome se non quello affibbiato dal gruppetto, con il brivido di essere loro a mettere a letto e azzittire i professori per poi sgaiattolare fuori… di notte. Singolare ed originale la cifra stilistica dal linguaggio fresco, giovane, frizzante, ondivago tra parola divertita e riflessione, fantasticante su favole narrate da Sara al campo Rom, da suo nonno e fatte proprie anche per il fratellino Miki.

… “e batti il cinque” come accordo, quasi una stretta di mano, un ciao, un “fatti coraggio” un “facciamo pace?” Sara, la ragazzina del festoso campo Rom sarà un incontro importante, un’amicizia speciale, la fusione allegra di mondi diversi e un reciproco arricchimento… ma il nomade non resta per sua definizione in un luogo e la partenza di Sara è saluto commosso e un strappo da avvolgere e curare con lo scialle donato “Ho gli occhi tutti acquosi; sono così quando le lacrime vorrebbero scendere e tu le tieni lì a metà perché speri che gli altri non se ne accorgano. Ma Sara se ne accorge e… mi prende per mano”.

Nel tempo le amicizie diventano talvolta amori ...e quando si pensa di non avere desideri realizzabili ti sfiora un bacio e ci si sente bene poi i baci si ripetono, i giorni anche e scivolano dolci nel tempo.

È quel tempo o la vita che sempre si presenta sempre da scoprire?… è uno spaccato d’adolescenza quello di cui l’autrice scrive o lo specchio di tutti coloro che della vita sanno cogliere momenti da non dimenticare? Uno specchio che guardiamo con occhi sempre diversi a seconda del nostro cuore ma è anche persistenza di gioia e dolore che disegna a mio avviso la colonna sonora di questo bel libro, lo carezzo anch’io nelle parole di Battiato.

La cura dei nostri affetti è poesia e permanenza.

Secondo me.

 

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
Ti salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te.
(Franco Battiato, da “La cura”)

 

Patrizia Garofalo


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