Diario di bordo
Carlo Forin. La legge sui partiti
10 Febbraio 2016
 

La legge sui partiti sembra entrata nell’ordine del giorno:

Bufera sulle multe ai ribelli

Pd: subito legge sui partiti

MS5: è fascismo renziano

titola la Repubblica, 10/02/16: 12.

Io vi invito a vedere la cosa come una risposta seguente al tema posto lunedì.

Badate: non intendo affermare di essere la causa di questa novità meravigliosa e non m’illudo di uno sviluppo positivo inevitabile, ma vi invito a rileggere l’articolo. Noto che da cinque anni circa io batto questo tasto: l’articolo 49 della Costituzione è il suo cuore politico tuttora privo di leggi. Guglielmo Giannini, quello de l’Uomo Qualunque, fu la reazione scomposta giornalistica ai comportamenti politici del 1948, quando la classe politica avrebbe dovuto legiferare per dar vita al cuore politico della Costituzione. La legge sui partiti doveva sorgere allora. Avremmo avuto la disciplina nei comportamenti degli uomini politici che sarebbero stati soggetti alle leggi; leggi che i loro rappresentanti avrebbero fatto e rispettato -pena il carcere anche per loro-. La patria di Nicolò Machiavelli avrebbe risposto agli insegnamenti politici dell’autore de Il principe. Il principe moderno, ovvero il partito politico, si sarebbe assoggettato alla legge, che doveva curare.

Non è stato fatto così. L’articolo 49 è rimasto muto.

Oggi, il comico Grillo, creato un blog di irrisione alla politica, ha rinnovato le gesta di Giannini consapevolmente. Si è fatto fotografare con l’Uomo Qualunque sullo sfondo. Certo, il massimo comico naturale moderno era incapace di sintetizzare la realtà che scomponeva irridendola. E continua ad essere così: il fascismo renziano è l’idiotismo stellare. Ovvero, viene scomodato l’autoritarismo fascistico per omologarlo al suo contrario: la libertà disciplinata.

La libertà disciplinata manca ancora nell’Italia del 2016. Un’Italia che sarà chiamata a votare il cambio della sua Costituzione, forse dopo che sarà stata fatta la legge sui partiti. Che cosa dovrà stabilire?

Anzitutto, uno statuto pro-forma. Il contenitore del soggetto partito, che sarà l’unica via di accesso alle istituzioni; potrebbe comprendere la selezione con primarie; avrebbe delle responsabilità legali in ogni carica elettiva; avrebbe il controllo contabile superiore della Corte dei Conti su tutti i movimenti di denaro; avrebbe il controllo giudiziario attivabile da ogni cittadino che si sentisse oggetto di una soperchieria…

Il lettore comincia ad intravvedere la via distruttiva della corruzione?

 

Carlo Forin


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