Diario di bordo
Carlo Forin. Non accettiamo...
08 Febbraio 2016
 

«Non accettiamo verità di comodo sulla fine di Giulio» dice il ministro Gentiloni, con gentilezza, e ribadisce: «l’Egitto è il nostro partner strategico e ha un ruolo fondamentale per la stabilizzazione della regione».

Io temo che accetteremo l’energia trovata dall’Eni nel mediterraneo, che ci fa comodo, al prezzo dell’impunità delle forze assassine di Regeni annidate nel parastato egizio che l’hanno preso e torturato come spia.

Il comodo laico viene cercato politicamente dai guru grillini, che hanno scoperto la libertà di coscienza di massa per combinare l’esito del sondaggio, contrario alle unioni civili decise dai loro parlamentari. Bartezzaghi ha riassunto: Voto di coscienza = Devozioni ci costa. Il giochino anagrammatico irride gli ultimi nati alla politica, responsabili di essere un movimento nato contro tutti i partiti, incapaci tutt’oggi di sfociare nella traduzione in leggi dell’articolo 49 della Costituzione:

Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.

Debora Serracchiani ha dichiarato che Grillo pagherà il fio alle comunali. Io continuo a chiedermi se il Partito Democratico non legale pagherà al referendum di ottobre sul cambio della Costituzione.

Art. 2. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Le formazioni sociali dei partiti sono citate all’art. 49, ma non sono riconosciute e disciplinate con leggi; le formazioni sociali dei sindacati sono mal riconosciute come private, pur essendo le più essenzialmente pubbliche; lo stesso diritto associativo è tuttora privo di una disciplina generale capace di smafiare le istituzioni.

Io non accetto di dar voti a rappresentanti illegali, che in Giulio rivelano di non ricevere il rispetto fuori casa, nelle unioni civili mostrano di non riconoscere gli usi di casa, nelle unioni creditizie svelano la incapacità di condurre ordinatamente il risparmio nell’oceano europeo (ai distratti ricordo che dal 1° gennaio 2016 lo Stato italiano non garantisce più il risparmio).

A re Giulio (Napolitano): hai la responsabilità di aver garantito la Costituzione senza sollevare una sola volta il problema del silenzio legislativo sull’articolo 49! Poiché continui a dar lezioni di politica, di cui sei maestro, con l’intervista di oggi: Napolitano a Renzi, “In Europa niente intese senza o contro Berlino”, vuoi darci un’altra intervista riparatrice della tua omissione costituzionale?

Io te lo chiedo pulito, senza machiavellismi. Io vorrei metterti in memoria come il più grande leader politico italiano. Ad oggi è impossibile, con quella omissione epocale!

E abbiamo davanti la prospettiva di un cambio della Costituzione, che va alla tomba come un aborto.

Possiamo accettare, noi, un paradosso così?

 

Carlo Forin


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