Lo scaffale di Tellus
Gordiano Lupi. Miracolo a Piombino. Storia di Marco e di un gabbiano
30 Dicembre 2015
 

Gordiano Lupi

Miracolo a Piombino

Storia di Marco e di un gabbiano

Historica, pp. 120, € 12,00

 

Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che quella è la più bella età della vita”, la frase di Paul Nizan è il leitmotiv di Miracolo a Piombino. Storia di Marco e di un gabbiano, romanzo breve che sin dal titolo rende omaggio al capolavoro di Zavattini e De Sica. Apologo sull’adolescenza, romanzo di formazione condotto sul doppio binario della crescita di un ragazzo e della scoperta del mondo da parte di un gabbiano. Molti rimandi con la poesia, consonanze con le tematiche di Baudelaire, il contrasto tra individuo e società che spinge all’isolamento, noia esistenziale da un lato e aspirazioni ideali dall’altro, temi del decadentismo e vocazione pasoliniana alla solitudine. Il tema centrale del racconto è l’adolescenza, narrata con descrizioni poetiche di una città in divenire, scandita da suggestioni, sfumature e sentimenti impalpabili che sottolineano il legame inscindibile con un’infanzia difficile da abbandonare, anche se non manca la voglia di fuggire per fare cose nuove. Racconto simbolico nella parte fantastica, quasi fiabesca, del gabbiano solitario che vive un momento simile all’esistenza di Marco. Fotografie originali di Riccardo Marchionni. (Nota editoriale)

 

 

«Piombino è la cartina di tornasole della provincia italiana, di una realtà in continua evoluzione. Con un ragazzo che si affaccia alla vita, con una storia inquieta, di scoperta e di tensione interiore, immersa nella provincia italiana e sul mare, tra continente e isole. La storia di Marco e Robert, il primo si affaccia alla maturità, il secondo al volo. Entrambi affrontano le proprie peculiarità rispetto il mondo esterno, non sempre amichevole, al contrario. Dalle materie scolastiche, all’insofferenza rispetto conoscenti e compagni di scuola, l’amore per la poesia, il desiderio di esplorare, di volare su isole sconosciute. Una voglia incontenibile di avventura, interiore e fisica, in questo gioco di rimandi tra un giovane uomo e un gabbiano. Un romanzo breve che deve molto alla poesia, quindi piacerà agli amanti della prosa lirica, non un un’opera commerciale o banale». (Fabio Izzo, in Futuro Europa)


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