Oblò cubano
Cuba. Ángel Santiestaban spiega ciò che è avvenuto durante il suo arresto arbitrario
07 Novembre 2015
 

Ángel Santiesteban-Prats è stato arrestato, in modo sospetto, il 4 novembre dopo aver denunciato il giorno precedente che il prigioniero politico Lamberto Hernández Planas si trova agonizzante al Combinado del Este in conseguenza allo sciopero della fame che sta mantenendo per la sua nuova carcerazione, frutto di una nuova sinistra manovra della Sicurezza di Stato finalizzata a rinchiuderlo nuovamente dopo 23 anni passati in prigione.

Ciò che è accaduto a partire dall’arresto nella sua abitazione, e il nuovo “processo kafkiano” terminato con un rito sommario, di soli 5 minuti, nel quale gli è stata “revocata la condizionale e contestualmente revocata la revoca stessa in quanto non sussistono motivazioni per una nuova carcerazione”, evidenzia il fatto che sia stata organizzata una grossolana messinscena per richiamare l’attenzione mediatica, facendo uscire dalla stazione di polizia in cui è rimasto fino al trasferimento al Tribunale versioni false, assurde e contradditorie di ogni tipo, e che riteniamo fossero finalizzate a far ricadere su Ángel un nuovo velo di sospetti e infamia che togliesse importanza alla denuncia gravissima fatta per la vita di Lamberto e, già che c’erano, a proseguire con la campagna permanente portata avanti per distruggere la reputazione di Ángel e fare sì che lui perda i numerosi riconoscimenti internazionali ottenuti in questi due anni e mezzo di prigionia, cosa che, sapete bene, non sono riusciti a fare. Proprio per questi motivi, preferiamo mantenere un prudente silenzio su ciò che è accaduto, aspettando che sia lo stesso Ángel a chiarirlo, e non continuare a reggere il gioco alla dittatura.

Questa è un’ottima occasione per ricordare al dittatore Raúl Castro che Ángel è in attesa della risposta alla revisione del processo, richiesta il 4 luglio 2013, e che è stata accolta in terza istanza, il che prova che sono già stati ammessi errori, irregolarità e violazione dei procedimenti giudiziari, perché, non è mai troppo ricordarlo, NON È UN OBBLIGO ammettere i riesami, se non quando i suddetti “errori” vengono dimostrati.

Generale Raúl Castro, è molto triste passare alla Storia per lo scarico di un water, ed essere ricordato dai posteri come un violatore dei diritti umani e artefice di ogni tipo di delitto di lesa umanità. (...)

 

La Editora

(da Los hijos que nadie quiso, 6 novembre 2015)

Traduzione di Silvia Bertoli


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