Diario di bordo
Simone De Andreis. Il National Trust e il Fondo Ambiente Italiano (FAI)  
Due esempi virtuosi di legame tra cittadini e territorio
23 Ottobre 2015
 

Il National Trust è stato fondato nel 1895 con l'obiettivo di salvaguardare il patrimonio culturale e ambientale della Gran Bretagna. Si occupa di proteggere:

- case e palazzi;

- giardini e parchi;

- natura;

- coste e campagne;

- siti e monumenti.

Sono più di 300 gli edifici storici protetti e conservati dal National Trust, al fine di consentire a tutti di poter beneficiare del patrimonio storico britannico. Inoltre la fondazione si cura della più grande collezione di giardini storici e di piante da giardino tutelata da un'unica proprietà in Europa. In qualità di proprietario della più ampia estensione di terreni del Regno Unito, il National Trust si occupa anche di una notevole quantità di natura e di fauna selvatica. Lo sforzo è teso a mantenere la terra come un ambiente che sostiene una grande varietà di vita.

In particolare invece per quanto concerne le coste britanniche nel corso degli ultimi 50 anni, il progetto denominato Neptune Coastline Campaign ha permesso di acquistare 574 miglia di costa garantendo in tal modo che tutti possano beneficiare di questi luoghi speciali. L’obbiettivo è di raggiungere le 775 miglia di costa intorno a Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord.

Grazie alle donazioni di centinaia di migliaia di persone è stato possibile sostenere il lavoro di questa associazione, così le generazioni future potranno godere di un variegato e affascinante paesaggio.

Il popolo britannico è molto legato alle coste, infatti vengono utilizzate per giocare, per rilassarsi e per riconnettersi con il mondo naturale e gli elementi. Le giornate al mare e le passeggiate lungo le scogliere sono profondamente radicata nella memoria collettiva e nella cultura britannica.

Un esempio tra molti riguarda la costa gallese che ha svolto un ruolo importante nella storia costiera della Gran Bretagna. Whiteford Burrows nei pressi di Llanmadoc sulla penisola di Gower è stato il primo luogo ad essere salvato dalla Neptune Coastline Campaign, mentre cinque acri in cima ad una scogliera a Dinas Oleu vicino a Barmouth Gwynedd è stato il primo luogo ad essere protetto.

Un altro esempio riguarda la costa di Great Orme vicino a Llandudno, uno dei siti botanici più affascinanti e ricchi nel Regno Unito. Infatti vi si trovano innumerevoli specie di farfalle e di vegetali uniche nel promontorio. È anche un luogo ricco di archeologia risalente a migliaia di anni fa e ha una vista unica di Anglesey e della costa gallese, che può essere ammirata da milioni di visitatori ogni anno .

 

In Italia all’articolo 9 della Costituzione possiamo leggere:“La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Proprio a tal fine è nato il 28 aprile 1975 il FAI-Fondo Ambiente Italiano. Contribuire alla tutela, alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio d’arte, natura e paesaggio italiano sono gli obiettivi della Fondazione. Grazie a un’idea di Elena Croce, figlia del filosofo Benedetto Croce, si prefigge di seguire il buon esempio e l’ottima pratica del National Trust britannico. Nel 1976 il FAI ha ottenuto la prima donazione da parte dell'avvocato Piero di Blasi: mille mq a Panarea, nell'arcipelago delle Eolie. Per arrivare alle ultime importanti acquisizioni come il Bosco di San Francesco ad Assisi, il Negozio Olivetti in Piazza San Marco a Venezia e Villa Fogazzaro Roi a Oria di Valsolda (CO). Nel corso degli anni, le acquisizioni di Beni si sono succedute a un ritmo incalzante, tanto che oggi il FAI ha al suo attivo 52 Beni, di cui 30 regolarmente aperti al pubblico. Splendidi gioielli che, grazie alla Fondazione, oggi appartengono nuovamente all’Italia e a tutti noi.

Ecco in sintesi i numeri del FAI dal 1975 a oggi:

  • 52 Beni salvati e gestiti pari a sessantamila mq di edifici storici tutelati;

  • 30 Beni monumentali regolarmente aperti al pubblico, visitati da circa 7.000.000 di persone (580.000 nel solo 2014);

  • 16 beni tutelati e 6 in restauro

  • 14.000 mq di superfici decorate e affreschi restaurati;

  • 30.000 libri antichi e 19.000 oggetti d’arte catalogati e protetti;

  • 2.634.000 mq di paesaggio protetto;

  • 292.000 mq di terreni agricoli produttivi salvati (oliveti, agrumeti, vigneti, ecc.);

  • 2.634.000 mq di boschi tutelati;

  • 1.248.000 mq di pascoli di montagna protetti;

  • 400.000 mq di giardini e parchi storici valorizzati;

  • oltre 87.000.000 di euro raccolti e investiti in restauri a servizio della collettività;

  • 120.000 iscritti e donatori attivi;

  • 16 anni di corsi di storia dell’arte organizzati, 498 lezioni, 9000 partecipanti, 2.347 studenti, 476 relatori coinvolti;

  • Oltre 67.000 copie di pubblicazioni d’arte stampate e diffuse;

  • 90.000 immagini raccolte nell’archivio fotografico della Fondazione.15.000 immagini componenti il Fondo Storico Bazzoni; 35.000 immagini e 23 film relativi alle spedizioni di Guido Monzino, conservati nel relativo Fondo Storico;

  • oltre 1 milione di studenti coinvolti in progetti di studio e scoperta del patrimonio artistico e paesaggistico italiano;

  • 118 Delegazioni, 73 Gruppi FAI e 62 Gruppi FAI Giovani in 20 regioni italiane con oltre 7.000 volontari;

  • oltre 8.500 Beni aperti al pubblico durante le 22 edizioni delle Giornate FAI di Primavera, con più di 7.500.000 visitatori;

  • più di 3.400.000 segnalazioni raccolte dal Censimento nazionale I Luoghi del Cuore dal 2003 ad oggi a favore di luoghi italiani da tutelare, proteggere o da far conoscere;

  • più di 1.658.701 segnalazioni alla sesta edizione del censimento I Luoghi del Cuore (2012) Oltre 33.000 Luoghi del Cuore segnalati in sei edizioni del Censimento;

  • più di 500 aziende sostenitrici ogni anno;

  • collaborazioni con centinaia di istituzioni, dal Ministero alle Regioni, dai Comuni alle Associazioni locali.

Il FAI si è ispirato fin dalla sua fondazione nel 1975 al National Trust inglese ed è affiliato all’INTO – International National Trusts Organisation.

Il FAI – Fondo Ambiente Italiano con il contributo di tutti ha l’obiettivo di:

• curare in Italia luoghi speciali per le generazioni presenti e future;

• promuovere l’educazione, l’amore, la conoscenza e il godimento per l’ambiente, il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione;

• vigilare sulla tutela dei beni paesaggistici e culturali, nello spirito dell’articolo 9 della Costituzione.

L’attività principale del FAI consiste nel curare e nell’offrire al pubblico luoghi speciali posseduti per donazione o eredità e/o concessi in gestione. Tali luoghi sono considerati e gestiti come fulcri dei sistemi paesaggistici, sociali, culturali ed economici in cui stanno. La Fondazione intende curare con crescente impegno il rapporto tra i propri luoghi, le persone e le famiglie, delle quali desidera soddisfare bisogni e desideri, molteplici e diversi. Alla cura e gestione dei luoghi la Fondazione affianca grandi attività nazionali di educazione (Giornate FAI di Primavera), e di vigilanza (I Luoghi del Cuore) incentrate anch’esse su luoghi speciali, nella cui ideazione e organizzazione spicca il ruolo di Delegati e Volontari. In questo spirito la Fondazione incoraggia l’apertura al pubblico di alcuni “luoghi del cuore”, entro un quadro di regole.

La Fondazione partecipa inoltre al dibattito nazionale sui grandi temi dell’Ambiente, del Paesaggio e del Patrimonio Culturale e in ciò collabora con le forze più attive della società civile e con le Istituzioni. Sui temi di rilevanza locale possono intervenire le Delegazioni, nell’ambito di un quadro di regole.

 

Simone De Andreis


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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276