Laboratorio
Liceo “Donegani” Sondrio. Per una lettura di Grytzko Mascioni  
L'esperienza di un laboratorio per avvicinarsi alla poesia
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Logo della 'Associazione Grytzko Mascioni' (www.grytzkomascioni.it) 
20 Ottobre 2015
 

Presentazione di progetto

 

Titolo del progetto: Per una lettura di Grytzko Mascioni: Angstbar 2002.

Durata del progetto: biennale, aa.ss. 2005-2006 e 2006-2007.

Finalità generale: presentare al pubblico interessato, sia in provincia di Sondrio sia in altre località, attraverso la lettura diretta e meditata dei testi poetici della sua ultima opera, il poeta Grytzko Mascioni. L’autore, forte e geniale personalità di origine valtellinese ma cittadino del mondo, è molto noto in Italia e all’estero. Tuttavia i suoi testi, pur di difficile lettura, non sono mai stati oggetto di commento critico; il progetto di ricerca e analisi che si presenterà sotto forma di una pubblicazione riveste un carattere di novità assoluta nel panorama italiano sia come lavoro scolastico sia come proposta critico-letteraria.

Gli attori principali del progetto sono studenti di IV e V liceo, coordinati dai Proff. Pedrana e Moiser.

Attività previste:

- Impostazione e progettazione della ricerca da parte dei Proff. Pedrana e Moiser con la consulenza e la collaborazione di esperti e amici di Mascioni tra cui il critico e poeta Giorgio Luzzi, il poeta e professore universitario a Zagabria Mladen Machiedo, lo scrittore e Direttore della Fiera del libro di Torino, Ernesto Ferrero.

- Presentazione dell’autore e delle metodologie di ricerca agli alunni delle classi prescelte.

- Lettura di testi, articoli, visione del filmato su Mascioni girato dal regista Soldini per la Televisione Svizzera Italiana.

- Raccolta di testimonianze dirette nei luoghi frequentati dal scrittore citate nell’opera oggetto di studio (p.e. Zagabria e la Croazia).

- Lavoro di ricerca sui testi, analisi testuale per gruppi di alunni.

- Redazione di un testo omogeneo dal punto di vista formale.

- Revisione e rielaborazione del prodotto.

- Confronto diretto con critici e scrittori contemporanei.

- Pubblicazione del testo.

- Presentazione alla cittadinanza della pubblicazione durante un seminario con la presenza degli esperti già citati oltre ad altri letterati.

Luogo e tempi di realizzazione: Liceo “Donegani” e visite esterne. Anni scolastici 2005-2006 e 2006-2007.

Obiettivi da conseguire: il progetto qui presentato rientra nel “Progetto Poesia”, in atto da anni nel Liceo che prevede la lettura di poeti contemporanei.

Gli alunni potranno:

- acquisire metodologie di analisi testuale su testi “difficili”;

- sviluppare e potenziare abilità di ricerca e competenze specifiche sulle tecniche poetiche e retoriche dell’autore;

- ampliare le conoscenze nell’ambito storico-letterario anche attraverso una analisi intertestuale;

- conoscere l’opera di un poeta attraverso la lettura di un testo completo e non solo attraverso letture frammentarie e antologiche;

- conoscere situazioni e fatti storici ancora poco noti (come quelli della guerra nei Balcani 1991-2000), sfondo e scenario di alcuni testi poetici;

- incontrare artisti e personalità che hanno conosciuto e frequentato lo scrittore;

- acquisire competenze e “vivere” dall’interno il processo di costruzione e attuazione di un testo critico-letterario.

 

 

Nota di Cristina Pedrana

 

Qanto sopra riportato è il progetto steso nella richiesta 'forma burocratica'.

Nei contenuti e nei metodi abbiamo creduto, convinti del senso profondo di una lettura così difficile.

Come si legge una poesia? A volte basta abbandonarsi alle suggestioni, alle emozioni create dalle immagini e dai suoni. Come si legge una poesia di Grytzko Mascioni? Non bastano una, due, tre letture. Si arriva ad un punto in cui bisogna entrare dentro al testo, dentro le parole, dentro al gioco del poeta. Il gioco (in Angstbar, ma non solo) è tragico, la realtà dietro alle parole è brutale, il linguaggio è colto e desueto, gli usi della lingua si rivelano razionalmente sapienti; la posta della comprensione, insomma, è molto alta, allora per noi è divenuta obbligata la ricerca dei significati letterali e metaforici, l’analisi precisa degli scarti linguistici, la ricostruzione, nei limiti del possibile, del processo mentale che ha portato a certe analogie o accostamenti, alla scelta di particolari elementi stilistici che sono il tratto caratteristico di Mascioni.

Il nostro è stato un tentativo di avvicinamento ai campi inesplorati e forse mai del tutto esplorabili che il poeta ci ha offerto; la curiosità da tiepida e timorosa, via via è divenuta più convinta e appassionata.

Allora esperienze e parole per dire le esperienze, realtà e lingua poetica ci sono divenute più familiari, abbiamo cominciato a collegarle a noi, a “sentire” il messaggio lucido di un uomo che, di fronte all’unico ineludibile momento della vita, è riuscito a rendere universali sentimenti come il dolore, la nostalgia dell’“altrove”, il disincanto e il rimpianto.

Ci siamo chiesti quale fosse la realtà autobiografica dietro alle parole, quali i contatti con persone, luoghi geografici, situazioni, quali i libri e gli autori del passato che sono rimasti nella sua memoria e, filtrati dalla lingua poetica, sono arrivati a noi. Curiosità e domande ingenue si sono incrociate con scoperte interessanti e hanno reso la lettura un tavolo di lavoro in vivo fermento.

Le reminiscenze allusive e le citazioni da altri testi acquistano valore se il lettore riesce a coglierle, divenendo, anche se non del tutto esperto, attraverso il gioco di rimandi prospettici, frutto di scelte privilegiate e intime, emotivamente complice dell’autore.

La solitudine nel bar di Teddy si capisce meglio se conosciamo i quadri di Hopper, la fiamma inviperita nel bicchiere ci porta a Baudelaire; le citazioni e i riferimenti a Ovidio, a Talete, a Paracelso, a Francois Villon, costituiscono una sorta di ricco intertesto. Insieme a questi, anche le allusioni a Batman e Superman, al “clinch letale per il boxeur”, agli “ori palaziali” di Diocleziano o alla “bianca Euridice” che presto sarà abbandonata, ci hanno permesso di intravedere il variegato e profondo mondo di interessi di Mascioni, sia negli aspetti letterari o culturali più elevati, sia in quelli più quotidiani e abituali, come il piacere del caffè nero all’alba o le carezze amorose alla giovane donna.

Ci auguriamo che il risultato di questo sforzo di comprensione, che senza dubbio è suscettibile di perfezionamento futuro, possa essere integrato e completato, attraverso letture più raffinate e consapevoli, con contributi critici di valore, che operino per la conoscenza e la diffusione dell’opera di Mascioni.

Nell’esperienza di questa lettura con gli studenti abbiamo visto come nelle interpretazioni dei ragazzi l’opera riviva modificata, per certi versi anche arricchita da consapevolezze sempre più salde sul valore del poiéin. In questo modo per molti ragazzi si è verificato il passaggio da una “comprensione” del testo al “piacere” di scoprire il testo, quello che ci auguriamo accada a tutti i lettori.

Se è vero che leggere le opere degli altri è come vivere altre vite, o meglio, è come vedere le cose da altri punti di vista, in ottiche molteplici, spero che questo viaggio nell’ultimo mondo di Mascioni resti nella memoria dei ragazzi come una esperienza viva che li ha portati a specchiarsi nelle emozioni e nei sentimenti di un altro uomo che valeva la pena di conoscere.

Un grazie particolare per i consigli preziosi e per l’appoggio affettuoso dato al progetto va a Giorgio Luzzi e a Carla ed Ernesto Ferrero.

 

 

Per una lettura di Grytzko Mascioni

1 – SEGUE...


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