Lisistrata
Lidia Menapace. Libera chiesa in libero stato, oppure libera Chiesa nel libero Stato della Repubblica?
19 Settembre 2015
 

Lasciatemi fare questo intervento stravagante sull'art.7Cost. che ho cercato di piazzare più volte tra applausi, ma senza risultati; ne farò un altro presto su sovranità popolare ed Europa.

Dico -una volta per tutte- che quando faccio interventi di questo tipo, mi servo della conoscenza della nostra Costituzione, che ho. Ma senza avere una competenza specifica, né perciò l'autorevolezza di un o una costituzionalista, cui dunque faccio modestamente appello; ma se mai rispondono, non mi placo: mi domando se sono io davvero troppo ignorante per essere presa in considerazione o troppo prudenti i e le costituzionalisti/e per esporre qualche opinione, scusate la "blaga" si direbbe in piemontese.

Ordunque, il citatissimo motto cavouriano, a me sembra ancora del tutto attuale, ma non essere affatto rispecchiato dall'art.7Cost. il quale afferma testualmente: Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel suo ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimenti di revisione costituzionale.

Dunque la materia non può essere regolata dallo Stato italiano unilateralmente, la sua sovranità, in quella materia è sottoposta a vincoli. Si può pensare che io stia imboccando una di quelle discussioni giuridiche di lana caprina, che ben conosciamo: il bizantinismo fa parte della nostra cultura fin dall'Impero romano d'Oriente.

No, penso solo che, quando il papa dice che i singoli o i gruppi religiosi proprietari di palazzi nel territorio dello Stato della Città del Vaticano debbono pagare allo Stato italiano le tasse sugli immobili di loro proprietà, che non siano adibiti a fini di culto come le molte abbazie conventi seminari vuoti e trasformati in pensioni e alberghi per il turismo religioso, molto fiorente e che avrà una impennata con il Giubileo, il papa si comporta come un capo di stato e quindi ripristina il potere temporale, non essendosi confrontato con l'altro contraente del Trattato Lateranense. E come la mettiamo con la concorrenza sleale che questi alberghi faranno agli albergatori romani laici? e come si sorveglierà che le suore eventualmente adibite a cuoche e donne di servizio dei turisti siano pagate secondo le tariffe sindacali previste? questioni materiali che l'art.7 lascia ad libitum, non sia mai nel diritto. Sembra di vivere al tempo delle gride di manzoniana memoria. Manzoni del resto era un cattolico liberale e per di più nipote di Cesare Beccaria. Amen! (ex art.7Cost.).

 

Lidia Menapace


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