Lisistrata
Lidia Menapace. La cancelliera federale germanica
09 Settembre 2015
 

Angela Merkel si è guadagnata in un sol colpo la meravigliata attenzione del mondo e ha diviso le opinioni universali con la sua decisione di aprire ai profughi in misura molto ampia, se si pensa che promette di accogliere in Germania tre milioni e mezzo di persone in 7 anni.

Dal punto di vista del contenuto questa decisione è tutta e solo da approvare a gran voce; dal punto di vista della forma politica avrei alcune osservazioni che subito dirò; dal punto di vista argomentativo pone alcune domande di fondo inquietanti, da non sottovalutare.

Che sia un grande e coraggioso colpo è vero e la corona leader (così si dice) di grande statura, e qui ho molte perplessità: leader -come si sa- significa Fuehrer, duce, caudillo, insomma indica una gestione personale del potere. È pericoloso, in un periodo di crisi e/o rivolgimenti da brivido. Perciò adesso bisogna sempre chiedere e pretendere che consulti il parlamento tedesco, che si attivino le istituzioni politico-parlamentari europee, per correggere l'andazzo verso l'autoritarismo senza garanzie – come sarebbe tendenza spontanea dei leaders.

Stimolare Salvini a stare zitto va sempre bene, congratulandosi magari per la sua conversione al cristianesimo (dice santamadonna e prega per quelli che vanno a picco, avendo abiurato alla religione celtica che celebrava non molto tempo fa). Stimolare Renzi a copiare la Merkel è pericolosissimo, raddoppia il rischio di autoritarismo senza garanzia nè controllo popolare e/o parlamentare.

Dal punto di vista analitico il gesto della Merkel poggia -credo- oltre che su esempi e fatti di buona organizzazione e disciplina propri della cultura politica del suo paese, anche su una considerazione che abbozzerei come segue. Visto nel complesso e con l'appoggio di tutti gli istituti di ricerca demoscopici, l'Europa è un continente di vecchi che continua ad invecchiare, e per questo attira popolazioni da paesi che oltre a guerra e fame hanno anche una popolazione crescente. Questa è la molla che spinge per necessità "evoluzionista" masse infinite a lasciare con inenarrabili fatiche e rischi viaggi lunghissimi per venire a colmare il rarefatto continente europeo.

Una cosa così non si può fermare, se la si governa con saggezza e polso fermo e un grande consenso e aiuto e azione popolare può anche darsi che sia sopportabile, non senza ricordare che una operazione di questa portata difficoltà e rischi può anche far passare un secolo gloriosamente alla storia. Non può essere gestita che collettivamente, dal punto di vista culturale civile politico sociale economico. Proviamo!

 

Lidia Menapace


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