Diario di bordo
SS38. Messi alla porta proprio i sindaci nei cui comuni l’opera avrà le maggiori conseguenze 
I Ds non ci stanno: «È un attacco alla democrazia e alle istituzioni»
Giacomo Ciapponi e Fausta Svanella, sindaci di Morbegno e Cosio Valtellino
Giacomo Ciapponi e Fausta Svanella, sindaci di Morbegno e Cosio Valtellino 
09 Novembre 2006
 

 

Dopo la conferenza stampa svoltasi questa mattina, in merito alla SS. 38 ci è giunta la notizia che sono stati esclusi dal gruppo che segue la stesura dell’Accordo di Programma i Sindaci dei Comuni della bassa valle, proprio l'area dove è prevista la realizzazione dello stralcio del primo lotto della SS. 38. Sono invece stati “prescelti” i Sindaci di Bormio, Tirano, Chiavenna e Sondrio con l’aggiunta della C.M. di Morbegno.

Una scelta inammissibile, che esautora i Sindaci interessati dal tracciato della strada da loro ruolo istituzionale e dal governo del loro territorio, compito primario che i cittadini gli hanno attribuito eleggendoli.

I Sindaci esclusi, in particolare quello di Morbegno e Cosio, hanno sempre portato il loro contributo ai lavori del Comitato Istituzionale avanzando anche proposte concrete come lo studio SPEA della Società Autostrade per contribuire concretamente a valutare la soluzione migliore. Collaborazione che invece non ha mai trovato disponibilità da parte del Presidente della Provincia più attento a conseguire l’obbiettivo d’aprire il cantiere, per incassare un consenso politico, anziché valutare concretamente se 280 milioni di euro (oltre 500 miliardi di vecchie lire) per 9,4 Km sono risorse pubbliche spese bene e soprattutto se risolvono il problema della viabilità nella bassa valle.

Finalmente la strategia del Presidente Provera esce allo scoperto, altro che Comitato Istituzionale per creare l’unità e la concertazione predicata in campagna elettorale come metodo per il Governo del territorio. Siamo ormai alle liste di proscrizione che mettono alla porta proprio quei Sindaci in cui l’opera avrà le maggiori conseguenze, incredibilmente sostituiti dall'ineffabile Comunità montana della bassa valle, forse ritenuta più amica.

Per noi questo è inaccettabile, è un attacco alla democrazia e alle istituzioni, che denunceremo pubblicamente in tutte le sedi, anche con iniziative forti.

 

Angelo Costanzo

Segretario provinciale DS


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