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Alice Ravera. Come una cozza la poesia della Guglielmana 
Documentazione di un incontro a Forio d’Ischia
17 Luglio 2015
 

 

Fuor di me tutto in quello entra il mio core

dove questi occhi miei li aprir la via,

e quando dal mio seno egli già uscia

alto gridai: <Dove il conduci, Amore?>

Egli, con volo audace: <Al proprio errore>

rispose; <quel ch’io custodir solia

con tanta forza e tanta gelosia

che non ha più di ritornar valore.>

Niun soccorso a me vien da mia ragione;

ella contra d’Amor si trova imbelle,

e a’suoi consigli il mio furor s’oppone.

Quinci non spero più d’uscir di quelle

torte e dubbiose vie ch’Amor compone,

e so che l’error mio forza è di stelle.

Vittoria Colonna

 

 

Il giorno di San Giovanni, il 24 giugno, Forio d’Ischia ha visto arrivare sulle sue sponde la poesia di Barbarah Guglielmana, ospite di Barbara Pierini nella sua piccolissima e graziosa libreria LIBERERIA. A presentarla lo scrittore ischitano Angelo Conte, autore de Il principe di Cavascura, con cui ormai viene direttamente identificato lo stesso, per il romantico romanzo che descrive l’Isola nei suoi sapori e colori in una favola d’amore, e che ogni turista dovrebbe avere nella sua valigia quando viene nella terra delle terme.

Conte ha descritto la Guglielmana come una donna e artista con ‘tanta roba dentro’ per le emozioni che portano le sue spogliate pagine di vita, trovandole di verità prima vissute e poi raccontate alla carta, senza paura e senza pudore. Ha individuato in lei una persona che è andata maturando negli anni, dalla storica raccolta Appena alzata mi sono messa a tagliare le stelle come voi tutte, alla nuova Davanti alla tenda (ed. Lietocolle), ha mostrato con lo scorrere della vita gli stessi temi, ma più sviluppati, meglio compresi, e riassaporati nella loro interezza. Anche se delle volte possono arrivare da svuotamenti, reali o immaginari. Il suo sentire comune a tutti, è quello della solitudine, della ricerca del corpo di una donna in crescita -un corpo fisico e quello mentale non da meno, il rapporto con le proprie origini, il volo verso il personale orizzonte talvolta limitato talaltra esagerato, l’amore che c’è stato e quello che si spera verrà ancora, la montagna con le sue salite nella vita e il mare con le sue nuotate nell’inconscio. Il tema della violenza di genere, per cui la stessa si impegna da diversi anni è stato affrontato anche nella pausa estiva, ed entrambi Conte e Guglielmana lo riconoscono come la piaga dello sfruttamento del più debole a pochi passi da ognuno di noi, per cui hanno lanciato l’impegno per continuare a combatterlo. E ad ascoltarlo oltre la parete della propria casa.

Un omaggio poetico è stato fatto nella lettura di una poesia a Vittoria Colonna, che la poetessa riferisce di amare e di andare simbolicamente a trovare ogni volta che torna ad Ischia, questa la quinta! al Castello Aragonese, nella tanto amata Ischia Ponte dove la poetessa soggiorno nella Villa Panoramica.

In questo spazio la Guglielmana si è così letta e raccontata, via via con voce più sicura, raccogliendo emozioni palpabili negli occhi di chi amico era venuta ad ascoltarla, e di chi la incontrava per la prima volta. La chiavennasca, che della disperazione sa farne sempre una fonte di creatività, ha regalato ai presenti alcune poesie della raccolta DAVANTI ALLA TENDA, arrotolate nei suoi storici fogli fotocopiati stretti in un nastrino, azzurro per l’occasione marittima, e con altre ne è stato fatto insieme a Barbara Pierini, la titolare della libreria organizzatrice dell’evento, un percorso dalla piazza al vicolo, creando location tra gli ulivi e il bianco fiammeggiante del centro. (Il libro purtroppo non era sfogliabile, perché ancora in viaggio dal continente!)

La cornice del magico vicolo di Via Marina, con le foto d’artista di Ivano Di Meglio e Antonello De Rosa, la Galleria d’Arte Elo/art con i suoi quadri di valore e quello di Manuel Di Chiara appoggiato ai versi, il ristorante Pietratorcia al Porto che offriva l’aperitivo insieme ai taralli, le albicocche buone dell’isola offerte da Susy del colorato negozio Potlac, hanno creato un mondo magico di felicità condivisa, dove la vera poesia è stata l’abbraccio palpabile dei versi alla vita condivisi dalle anime presenti.

 

Alice Ravera


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