Diario di bordo
Andrea Ermano. La paura del portavoce prima del calcio di rigore 
Due quarti d'ora nella vita di Walter De Gregorio
«Un punto basso per il calcio mondiale» - Il portavoce della Fifa, Walter De Gregorio
«Un punto basso per il calcio mondiale» - Il portavoce della Fifa, Walter De Gregorio 
28 Maggio 2015
 

Una volta, a metà anni Novanta, Annarella Schiavetti Rotter mi disse che dovevo assolutamente incontrare Walter De Gregorio perché aveva scritto una bella tesi di laurea su suo padre, Fernando Schiavetti. Il professore repubblicano-socialista Schiavetti era approdato nel 1931 a Zurigo, dove la “Società Cooperativa Italiana” gli avrebbe fornito i mezzi e gli spazi per avviare la “Scuola Libera Italiana”, che sarebbe divenuta una realtà importante della resistenza politica e umana alla dittatura fascista.

Tempi lontani. Carlo Rosselli pubblicava a Parigi Il socialismo liberale. Ignazio Silone stava per dare alle stampe a Zurigo il suo primo capolavoro, Fontamara. Due opere che Roosevelt nel 1943, alla vigilia dello sbarco di Sicilia, farà distribuire entrambe in versione inglese ai marines, affinché portassero con sé, negli zaini, le ragioni ideali di quella grande guerra di Liberazione che veniva combattuta in Italia e in tutt'Europa.

 

Ma torniamo a Walter De Gregorio. Ho provato una stretta di spiacevole stupore nel rivederlo, mercoledì mattina, rimbalzare sui monitor di tutto il mondo in veste di Portavoce ufficiale, impegnato nel ‘probo’ tentativo di salvare le natiche presidenziali a un ‘galantuomo specchiato’ come Sepp Blatter, che domani punta a farsi rieleggere nonostante la palude di scandali in cui sta sprofondando il suo “sistema”.

Tutto è iniziato ieri all'alba, quando alcuni altissimi dignitari del calcio mondiale sono stati tradotti in prigione a seguito di una richiesta di estradizione proveniente dagli USA.

Il New York Times ne ha dato notizia per primo con una foto assai emblematica, di Pascal Mora, che ritrae la scena di un arresto eccellente vistosamente occultata dal lenzuolo bianco di un hotel per miliardari, il Baur ai Lac di Zurigo.

Sei ore dopo questo antefatto, il Portavoce della Fifa entra, dunque, nell'ampia sala stampa per affrontare i due quarti d’ora più difficili di tutta la sua vita professionale. Ecco una breve cronaca veridica di ciò che ne è seguito.

Sono le 11 e 19 e De Gregorio esordisce sottolineando che è stata la Fifa a presentare denuncia contro ignoti presso la Procura federale in merito all'assegnazione dei Mondiali 2018 alla Russia e 2022 al Qatar. «Seppure a fronte di una tempistica sub-ottimale, la Fifa saluta quest'inchiesta e coopera con le autorità inquirenti».

Ore 11 e 26 – Il Congresso mondiale della Fifa, in calendario nei prossimi giorni a Zurigo, avrà luogo secondo programma, con tanto di elezione del Presidente, dice De Gregorio: «E se Blatter verrà rieletto, porterà avanti il suo mandato per altri quattro anni».

Ore 11 e 29 – «Non è sicuramente una bella giornata, è un punto basso per il calcio mondiale, ma è anche un buon giorno, perché l'inchiesta va avanti», dice De Gregorio. Poi ribadisce, insistentemente: «In Russia e in Qatar si giocherà».

Ore 11 e 34 – Nessuno all'interno della Fifa, nemmeno il Presidente, era stato informato delle odierne azioni giudiziarie, assicura De Gregorio. «Altrimenti ieri sarei andato a letto prima», tenta di scherzare. Gli scriba imperiali annotano tutto con accuratezza.

Ore 11 e 36 – Il corrispondente del New York Times Sam Borden, che fin dal primo mattino ha “coperto” la notizia, domanda se il “Rapporto Garcia” (contenente le risultanze di un'ampia indagine newyorkese sulla corruzione nella Fifa, ndr) non debba ora essere finalmente pubblicato. De Gregorio dissente: il Rapporto Garcia verrà pubblicato solo dopo che l'attuale vicenda risulterà completamente chiarita.

Un altro giornalista vorrebbe sapere come ha reagito Blatter alla notizia degli arresti eccellenti. Il Presidente è quite relaxed e sta lavorando concentrato all'ormai imminente Congresso, assicura De Gregorio.

Ore 11 e 39 – Altra domanda: Ci sono mutamenti di programma in vista per i viaggi che Blatter ha in calendario negli USA e in Canada? De Gregorio: «Il calendario dei viaggi non rientra nelle mie competenze, ma da quel che ne so esso rimarrà inalterato. Se gli USA volessero interrogare o fermare il Presidente, non avrebbero bisogno di aspettare che si rechi in Canada. Potrebbero avvalersi della collaborazione giudiziaria con la Svizzera», dice.

Ore 11 e 41 – Altra domanda sul “Rapporto Garcia”. De Gregorio informa che questo Rapporto «è in possesso della magistratura».

Ore 11 e 42 – Un giornalista vorrebbe sapere come possa Blatter, nelle circostante date, rimanere quite relaxed. De Gregorio si corregge: «Non è che stia saltando e ballando di gioia nel suo ufficio. Non intendevo questo. Volevo solo dire che coopera serenamente alle indagini».

Ore 11 e 43 – «Gli alti funzionari arrestati verranno sospesi dalle cariche che ricoprono?», chiede di sapere un reporter. De Gregorio ribatte che sono stati arrestati, ma non ancora incriminati, e che su eventuali sospensioni deve decidere la Commissione Etica (da cui a dicembre si è dimesso il giudice Garcia in segno di protesta per la censura subita dal suo Rapporto, ndr).

Ore 11 e 47 – Un giornalista domanda: «Tra gli arrestati si trovano due vicepresidenti... Come sarà possibile per la Fifa, in queste condizioni, tenere la seduta del Comitato Esecutivo convocata per sabato, dopo l'elezione?» De Gregorio: «Su questo non posso risponderle. Sabato lo saprà».

Ore 11e 49 – La conferenza è finita. Altri incontri con la stampa seguiranno. Per oggi basta così. Domani è un altro giorno.

 

Andrea Ermano

(da L'avvenire dei lavoratori, 28 maggio 2015)


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