Arte e dintorni
Aldo Guerra: un’arte per la cultura
Aldo Guerra,
Aldo Guerra, 'Chester Gould' 
20 Maggio 2015
 

Attraverso forme culturali appena percettibilmente trasformate prosegue il lavoro di artisti che, maestri nel loro genere, indicano nuovi percorsi e soluzioni programmatiche tutte da ridefinire e portare a compimento da parte delle giovani generazioni.

Néo romantisme noir, non è solo un appellativo del genere artistico trovato da una critica francese, è come un manifesto culturale che ben si adatta alla drammaticità delle luci di questi quadri che investono la vita e la cultura dell’artista stesso.

Un sentimento della visione che, lucida, ci narra storie di problemi culturali tutti da risolvere in questa vecchia Europa che vive anche di nostalgie ed eterni ritorni e che fa i conti con una tecnologia che avanza, per esempio nel campo della video arte come manifesto culturale giovanile del quale ci si domanda legittimamente se sia arte oppure no.

Ma i quadri di Aldo Guerra ci forniscono un percorso diverso, una sintesi dell’attività lavorativa del pittore, i cui pensieri affiorano in un linguaggio di lettere e numeri come se fossero residui di percezione e di concezione delle idee che sopravanzano il colore e l’immagine donando un come e un perché alla fantasia artistica molto ricercata del pittore che cerca nella sua memoria esistenziale e culturale una sintesi di immagine riflessa del suo io più profondo.

Ma non solo memoria pura e semplice, anche interpretazione ed elaborazione di quello che potremmo definire lutto culturale, per una rinascita del senso del passato individuale che sostituisce i reperti archeologici dei quadri romantici che avevano il gusto esotico e di nostalgia del passato attraverso un sentimento del passato collettivo.

Qui troviamo invece un sentimento del passato individuale dove la storia dell’artista è la storia stessa della sua cultura e della sua natura e dove la semantica testuale del quadro alleggerisce il peso di una responsabilità artistica; l’autore compie infatti un’indagine sulla scena dei fatti di realtà del vissuto per porsi come osservatore dell’immagime mnemonica inquadrando con forma e colore un atteggiamento, si potrebbe dire, morale di fronte alla vita.

Il punto di vista, come nei romanzi contemporanei, è a focalizzazione interna, dove l’autore è parte della scena stessa, o come nel teatro contemporaneo in cui il dramma è costituito dalla perdita di identità culturale. La meta è la situazione della gestione dell’immaginazione artistica che libera da ogni preconcetto deve rimanere libera da ogni possibile intenzione valutativa errata.

Il valore di queste opere è nella sua potenzialità di appagamento dell’intelligenza, sforzo e applicazione di tecniche molto raffinate, compiendo finalmente un passo in avanti nell’inserimento della Valtellina nel circuito artistico sovranazionale.

 

Caterina Falcone

 

 

Aldo Guerra e il Néo Romantisme Noir mostra personale di pittura

(L'esposizione si è tenuta a Palazzo Pretorio di Sondrio dal 21 aprile al 2 maggio 2015)


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