Diario di bordo
Filomena Gallo: TAR Veneto annulla deli­be­ra regionale su età accesso eterologa
(foto RaiNews.it)
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09 Maggio 2015
 

LA DECISIONE. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto ha annullato la delibera della Giunta Regionale del Veneto che prevedeva il limite dei 43 anni per l'accesso alla tecnica eterologa nelle strutture pubbliche, a differenza dell'omologa a cui si può accedere con una età superiore e in contrasto con la legge 40 che parla di età potenzialmente fertile.

I FATTI. Una coppia veneta sterile in attesa di poter per accedere alla eterologa, dopo che la Corte Costituzionale, con sentenza 162 del 2014, aveva cancellato il divieto di accesso alla fecondazione con gameti terzi come previsto dalla legge 40/2004 si vede precluso l'accesso alla tecnica perchè la regione Veneto stabilisce con delibera un limite di 43 anni per l'accesso alla tecnica. Avendo la donna appena compiuto 43 anni, si è rivolta all'Associazione Luca Coscioni. Con i colleghi Nicolò Paoletti e Claudia Sartori (domiciliati presso lo studio legale Emanuele Scierri) abbiamo presentato ricorso contro la delibera che presentava tutti i profili di «eccesso di potere per contraddittorietà, illogicità ed errata valutazione dei presupposti di fatto e di diritto». E i giudici amministrativi hanno deciso annullando la delibera, nella parte in cui identifica nei 43 anni il limite di età per accesso nelle strutture pubbliche, «perché viziata per violazione dei principi costituzionali di uguaglianza, nonché diritto alla genitorialità e alla salute».

COMMENTO. Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha cancellato il divieto di eterologa, le coppie italiane hanno iniziato a combattere per l'affermazione di un diritto riconosciuto dai giudici delle leggi ma ostacolato dalla politica. È la politica che determina le norme regionali per consentire l'accesso a queste tecniche a carico del servizio sanitario regionale. È sempre la politica che nella conferenza delle regioni, nel dare un indirizzo alle Regioni per l'eterologa, ha introdotto il limite immotivato dei 43 anni per la donna. Ci auguriamo che anche nelle altre Regioni questo limite sia rimosso perché contraddittorio: da un lato si fa finta di favorire l'applicazione dell'eterologa e dall'altro si introducono nuovi limiti non previsti dalla legge 40 che parla di età potenzialmente fertile. È arrivato il momento in cui la classe politica, che sta dimostrando quanto sia inadeguata su questi temi, decida di affermare libertà che corrispondono a diritti invece di introdurre deterrenti illegittimi che ci costringono a ritornare nei tribunali per affermare diritti.

 

Filomena Gallo


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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276