Diario di bordo
Giuseppe Civati. Lettera alla Presidente della Camera sul fine vita
24 Aprile 2015
 

Giuseppe Civati ha scritto alla Presidente della Camera Laura Boldrini la lettera che pubblichiamo di seguito.

 

 

Cara Laura,

ti scrivo perché ho conosciuto Max Fanelli, un cittadino di Senigallia malato di Sla, che ha promosso una campagna perché il Parlamento discuta – finalmente – del fine vita, come più di settantamila cittadini hanno chiesto con una proposta di legge di iniziativa popolare.

Max è abituato a dedicarsi a battaglie per la promozione sociale e civile da tempo: il suo impegno è sempre stato dedicato all’Africa, alle popolazioni che vivono al di là del mare e del deserto, che proprio in questi giorni sono al centro delle attenzioni della comunità internazionale.

A Max ho domandato se lo chiede per sé: mi ha risposto che personalmente non ha ancora deciso se accederà a ciò che eventualmente sarà disposto dalla nuova legge e che lo fa per gli altri anche perché, dice, «non so se farò in tempo».

Ecco, credo che a Max e alle persone che si trovano nelle sue condizioni e alle loro famiglie, una risposta vada data. Vada data in tempo, aggiungerei, non rinivata a chissà quando, a chissà chi.

La decisione spetta alla conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari che non hanno ancora proposto la calendarizzazione della discussione della legge proposta e sottoscritta dai cittadini. Accade spesso, potremmo dire sempre, che le leggi di iniziativa popolare siano trascurate e il Parlamento si trasformi in un dimenticatoio.

Una tua presa di posizione sarebbe fondamentale per aprire la discussione e dare una risposta che i cittadini ci chiedono e per dire a Max che il Parlamento ha preso sul serio la sua serissima richiesta,

 

giuseppe civati

 

 


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