Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. Per chi e per cosa produce? 
Interrogazione dell'on. Donatella Poretti della Rosa nel Pugno, al ministero della Difesa
02 Novembre 2006
 
Dopo la pubblicazione del suo intervento «in vista dell’appuntamento congressuale» di Radicali italiani (Padova, 2-5 novembre), correlato in calce per il lettore, l’on. Donatella Poretti ha accolto, d’acchito e con entusiasmo, la proposta di Tellusfolio di tenere – in analogia a quello della Senatrice Lidia Menapace – una sorta di diario parlamentare. Diversamente da quelli “dal Senato”, i resoconti di Donatella saranno per lo più rivolti all’azione svolta (interrogazioni, iniziative legislative, etc.) ma, così ci ha promesso, di tanto in tanto intervallati da contributi e interventi più “personali”, considerazioni riflessioni e proposte, come è solita fare anche Lidia. La collaborazione prende avvio con la notizia dell’interrogazione presentata oggi.
Tellusfolio è particolarmente lieto di annoverare queste corrispondenze dal palazzo, per di più entrambe al femminile. Provengono, è vero, entrambe dalla maggioranza, anche se di due formazioni politiche diverse. D’altronde una precedente proposta rivolta a un esponente dell’opposizione non ha trovato esito. Evidentemente non ritenendo adeguatamente qualificato e blasonato l’oblò offerto sulla nostra “Nave Terra”. Noi, e spero lo saranno anche i lettori, siamo contenti così ed è questa una buona occasione per rinnovare i ringraziamenti a Lidia e a Donatella. Buone informazioni a tutti! (Enea Sansi)
 
 
Per chi e per cosa produce lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze?
 
Nell'ottobre del 2005 lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze ha rischiato di chiudere: l'unico dato favorevole sul bilancio presentato dall'Aid (Agenzia Industria Difesa, ente di diritto pubblico istituito come strumento di razionalizzazione e ammodernamento delle Unità Industriali del Ministero della Difesa) riguardava il taglio del personale e il drastico taglio economico dei fondi. Solo un anno prima, nel settembre del 2004, era stato firmato con il Servizio Sanitario della Regione Toscana un protocollo d'intesa di tre anni per la produzione di farmaci e dispositivi medici.
Che fine hanno fatto tutti questi buoni propositi? Perché si deve arrivare alla chiusura di una struttura che potrebbe e dovrebbe differenziarsi dalle altre componenti sanitarie civili istituzionali e non, come ha ricordato anche l'Ammiraglio Giampaolo Di Paola nel suo intervento di qualche mese fa alla cerimonia inaugurale del "1° Congresso Nazionale degli Infermieri e delle Professioni Sanitarie della Difesa".
Ho preparato questa interrogazione per avere dal ministero della Difesa alcuni chiarimenti riguardo l'attività e i finanziamenti dati a questa struttura.
Quali siano i prodotti e servizi effettivamente destinati dallo Stabilimento per il ministero della Difesa? Nell'accordo firmato con la regione Toscana, era prevista, tra l'altro, la creazione di una banca per la conservazione di cellule staminali e le terapie cellulari e la produzione di farmaci orfani (farmaci efficaci ma non commercializzati per mancanza di convenienza economica) o comunque difficilmente reperibili. Sono stati realizzati questi progetti?
Chiedo che venga definita l'attività dello Stabilimento, partendo dalla strategia che l'Agenzia Industria Difesa deve seguire, oltre che alcune spiegazioni sull'attività svolta dalla Banca Militare del Sangue, operativa dal 1953, che presto sarà affiancata da una banca del sangue congelato. A quanto ammontano le sacche di sangue raccolte dallo Stabilimento nell'ultimo anno? Quanti sono i soldi investiti per lo stabilimento? Quali i piani per il suo futuro?
 
Donatella Poretti
 
Qui il testo completo dell'interrogazione.

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