Diario di bordo
Felice C. Besostri. La strategia del terrore e quali risposte
18 Gennaio 2015
 

Come sempre ci sono radici profonde ai conflitti, sia collettivi che individuali. La cronaca a volte appare come acqua in regime carsico, che affiora all'improvviso dalle viscere della terra, ma appena la si trasforma in storia ci si rende conto, che nulla succede all'improvviso... L'aspetto che più mi colpisce è che i terroristi non sono mai arrivati come clandestini sui barconi, ma sono di seconda o terza generazione, nati e cresciuti nella nostra società. Ragazze e ragazzi che hanno visto i genitori assimilarsi, spesso abbandonando la pratica religiosa, non osservando il Ramadan e che non avevano neppure pensato in vita loro di compiere il pellegrinaggio alla Mecca, lo Hajj, mangiando carne non Halal o assumendo alcool. Ebbene i figli hanno sperimentato di essere considerati non francesi a parte intera, ma ospiti, paradossale le vicende degli Harkis, algerini che combatterono a fianco dei francesi e non dei loro concittadini nella Guerra d'Algeria e sacrificati nelle trattative di pace con il FNL. Spesso concentrati negli stessi quartieri delle banlieue, con disoccupazione superiore alla media e grado di istruzione inferiore a quello delle corrispondenti fasce di età francesi: francesi non francesi.

Se non mi riconosci cittadino a parte intera e la laicità non è fattore di integrazione pluriconfessionale, ma esigenza di dimenticare la mia, mi riassumo ed anzi sottolineo la mia identità e cerco un'altra integrazione nella Umma dei fedeli di Maometto e all'interno della Comunità con i gruppi più identitari: la stessa logica delle gangs di quartiere o delle pandillas latino americane, presenti anche nelle nostre città. Affrontare le cause economo-sociali richiede tempo ed investimenti massicci, che le politiche di austerità negano a tutti, quindi non sono una risposta che l'opinione pubblica chiede, perché a lungo termine. D'altronde, se uno dei modi di lotta è quello di investire con l'auto passanti a caso o di accoltellare sempre a caso tra la folla, non c'è sistema di sicurezza che lo possa evitare. Ciascuno di noi se anche supera le sue paure, non può togliersi dalla testa le preoccupazioni per i propri figli e nipoti, anche se gli ammazzati da autisti ubriachi o drogati saranno sempre più di quelli vittime di terroristi fai da te.

Nella incapacità di dare risposte ai problemi della gente comune sta la debolezza della sinistra e dei democratici, a volte insuperabili per profondità dell'analisi: il noto benaltrismo. Se le risposte semplici non ci sono dovremmo comunque farlo capire, ma senza arie di superiorità o di disprezzo di chi non capisce. Tutti dovrebbero essere convinti che le stiamo cercando insieme e che sulla nostra comprensione e solidarietà si possa sempre contare

 

Felice C. Besostri


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