Arte e dintorni
Roberto Malini. Luis Heredia: la forza vitale del popolo Rom
20 Dicembre 2014
 

Luis Heredia Amaya (Sacromonte, Granada, 1920 – Granada 1985), detto “El Maestro Gitano”, era uno scultore geniale, dal talento inimitabile, apprezzato in ogni angolo del mondo. Celebrità come Gregory Peck, Ava Gardner o i toreri El Cordobes e Manolete vollero farsi immortalare da lui. Nato e cresciuto in una famiglia Rom del Sacromonte, figlio di un fabbro e di una nota ballerina, conosciuta con il nome d'arte “La Faraona”, evidenziò fin da bambino la sua vocazione artistica. Frequentò con il massimo profitto la Scuola d'Arte di Granada, vincendo alcuni premi per il suo lavoro nel campo della scultura. Ebbe quale insegnanti i famosi scultori Mariano Benlliure e Molina de Haro. Attento all'anatomia umana, la studiò con grande impegno e ne perfezionò la conoscenza lavorando come assistente alla facoltà di Medicina presso l'Università di Granada. Nel 1948 tenne la prima mostra, che fu un enorme successo. La sua fama si diffuse nel mondo e tenne altre mostre in Germania, Regno Unito, Francia e Stati Uniti. Il mondo dei Rom, lo spirito libero e il talento artistico che caratterizza questo popolo erano i temi che prediligeva. Quando critici d'arte, galleristi e collezionisti gli chiedevano da dove nascesse la sua arte, Luis rispondeva che la fonte della sua ispirazione era la forza vitale del popolo Rom. Sua nipote, Judea, è una pittrice di successo. Anche lei trae ispirazione dalle tradizioni e dalla vita libera dei Rom. (Roberto Malini)


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