Diario di bordo
Disabilità. Lorenzin e Renzi rispetteranno il patto di aggiorna­men­to per il 31/12? 
L'Associaizone Coscioni a proposito dei Lea e del Nomenclatore tariffario
18 Dicembre 2014
 

Finalmente, il 31 dicembre, verranno aggiornati i Lea (Livelli essenziali di assistenza) e il Nomenclatore tariffario? È la domanda che poniamo al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e al premier Renzi a seguito delle loro dichiarazioni di intenti sul tema. Infatti, come ricorda oggi una interrogazione presentata dagli onorevoli Argentin, Capone, D'Incecco, Patriarca, Grassi e Sbrollini proprio alla responsabile della Salute «in data 2 luglio 2014 in merito alla interrogazione n. 3-00914 sull'attuazione del Patto per la salute 2014-2016, il Ministro Lorenzin affermava che l'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, attesissimo da tutti gli operatori, ma anche dalle associazioni delle famiglie, dei malati, soprattutto di malattie rare, ormai da più di dieci anni, ... avverrà entro il 31 dicembre 2014. La stessa cosa per quanto riguarda il regolatore del nomenclatore tariffario per le protesi audiovisive che, ricordiamolo, non era aggiornato dagli anni Novanta, questo ovviamente in attuazione dei principi di equità, innovazione e appropriatezza e nel rispetto degli equilibri programmatici della finanza pubblica».

Lo stesso presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, lo scorso 17 settembre al programma televisivo "Le Iene", rispondendo ad un nostro appello dichiarava che «il nomenclatore sarà aggiornato entro dicembre».

È il momento dei fatti e un ulteriore ritardo sarebbe vergognoso per tutti quei malati e disabili che con le loro famiglie attendono da 15 anni un aggiornamento. Infatti, come si legge sempre nell’interrogazione, «[...] il mancato aggiornamento periodico del nomenclatore, non essendo in linea con il costante progresso tecnologico, impedisce alle migliaia di disabili italiani l'accesso a nuovi strumenti di supporto che sicuramente potrebbero migliorare la loro qualità della vita, così come il ricorso indiscriminato all'acquisto a mezzo gare d'appalto, oltre ad impedire l'individuazione dell'ausilio adatto a soddisfare le specifiche necessità della persona, realizzerebbe una situazione di difformità assistenziale tra gli assistiti appartenenti ai bacini territoriali delle diverse stazioni appaltanti»; e ancora il documento redatto a conclusione della Conferenza del 16 ottobre 2014, “Disabilità e Diritti Aggiornare subito il Nomenclatore", convocata con la Commissione Straordinaria del Senato Diritti Umani, evidenzia che «il ricorso all'acquisto a mezzo gare d'appalto, che prevedono un unico modello vincitore per tutti gli assistiti appartenenti al bacino d'utenti della stazione appaltante, è "pressoché impraticabile con appropriatezza per quelle tipologie di dispositivi che devono essere scelti, anche attraverso la prova di differenti modelli, per rispondere a precise e diverse necessità dell'assistito, nell'ambito di un programma specifico del singolo Progetto riabilitativo individuale" e costituisce quindi grave lesione dei diritti della persona con disabilità, che verrebbe così privata della possibilità di individuare, nella gamma di dispositivi oggi disponibili nella stessa tipologia, quello più adatto a soddisfare le sue specifiche necessità».

 

Filomena Gallo, Marco Gentili, Maria Teresa Agati


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