Oblò cubano
Gordiano Lupi. Cuba e Usa si stringono la mano
17 Dicembre 2014
 

Hanno scelto il giorno di San Lazzaro per lo scambio dei prigionieri: Alan Gross contro tre spie (o eroi) cubane. Hanno scelto un giorno importante per i cubani per annunciare al mondo, a reti unificate, che i rapporti tra Cuba e Stati Uniti cambieranno, andranno verso una normalizzazione. Yoani Sánchez si è affrettata a dire: “È una vittoria del castrismo, ma c’è di buono che Alan Gross è uscito vivo di galera”. Ha poi aggiunto: “Finisce un’era. Adesso speriamo che diventi protagonista la società civile”. C’è di buono che Yoani Sánchez viene ascoltata sempre meno, almeno a queste latitudini, ché il suo ruolo in questa storia ancora non mi è chiaro. Pedina del governo cubano per favorire questa mossa? Personaggio costruito dagli Stati Uniti per creare le condizioni di un avvicinamento? Figura costruita da entrambi per arrivare a compiere questo passo? Non lo so e non m’importa più di tanto saperlo. Invece, molto importante è stato il ruolo della Chiesa Cattolica che si impegna da anni in questa operazione di avvicinamento tra due nazioni storicamente nemiche. E l’assenza di Fidel ha fatto il resto, ché Raúl ha cambiato molto Cuba - tutto sommato in meglio - e ha compiuto passi storici che il fratello non avrebbe mai osato fare. Infine Obama, chiaro, ché un Presidente repubblicano avrebbe reso tutto più difficile. Per quel che riguarda i cubani solo notizie positive. Prossima fine di embargo e sanzioni, Cuba fuori dal novero dei paesi canaglia, prospettive di viaggi e commerci tra due mondi separati da un braccio di mare ma per anni così distanti. Finiranno le vacche da mungere per troppi finti dissidenti. Soltanto per loro arrivano le cattive notizie…

 

Gordiano Lupi


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