Diario di bordo
Marco Lombardi. A Roma nessun Robin Hood
10 Dicembre 2014
 

Il fenomeno “Mafia Capitale” evolve, anzi, per certi aspetti, involve. Il gossip sta prendendo il posto della cronaca e su alcune dichiarazioni, che risultano palesi spacconate, si puntano i riflettori. Carminati poi viene dipinto ora dopo ora come un duro, uno che, parole del suo avvocato, “non molla”, tiene la bocca cucita e tratta con sprezzo le guardie carcerarie. Insomma, stanno creando una specie di robin hood de noantri. Peccato che lui e la sua banda rubassero i soldi destinati ai poveri, raccolti con le tasse di tutti (ma non certo con le loro), per fare la bella vita, minacciando di tagliare la gola ai cittadini ribelli. I potenti, al contrario dell'eroe in calzamaglia, li ricompensavano con laute mazzette. Ma quello che più stupisce è che non si evidenzi un palese conflitto di interessi riguardante il prefetto Pecoraro (foto), in carica dal 2008 e tirato in ballo nello scandalo almeno indirettamente per gli appalti pilotati sui centri di accoglienza profughi e sui campi nomadi. A lui sono stati affidati poteri speciali di indagine sul comune. Lui sta elaborando le opzioni per uscire dalla crisi. Lui potrebbe essere il prossimo commissario straordinario dell'ente. Mah!

 

Marco Lombardi


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