Diario di bordo
Tiziana Bruzzese. Gioiosa Jonica: Il progetto Sprar compie un anno
Applausi alla festa di compleanno
Applausi alla festa di compleanno 
28 Novembre 2014
 

Ieri, il progetto Sprar di Gioiosa Jonica, gestito dalla Rete dei Comuni Solidali (RECOSOL) e di cui è titolare il Comune, ha festeggiato il suo primo anno di vita. Il progetto, della durata triennale, era stato approvato, all'unanimità dalla giunta Fuda, nell'ottobre 2013.

A celebrare l'evento, nella sede Recosol di Gioiosa Jonica, anche la televisione olandese che ha ripreso gli interventi di Giovanni Maiolo, coordinatore regionale dei progetti Recosol, di Salvatore Fuda, sindaco di Gioiosa Jonica e l'esibizione dei Kunta Kinte, gruppo musicale nato all'interno del progetto e protagonisti, lo scorso 21 novembre, di un'esibizione in piazza del Popolo a Roma durante lo sciopero nazionale dei Call center e della notte bianca.

«È stato un anno duro, intenso» dice Giovanni Maiolo «irto di difficoltà a causa delle lungaggini burocratiche che hanno creato forti ritardi nella convocazione dei migranti da parte della Commissione Territoriale. Queste lungaggini hanno provocato forti malumori tra i migranti i quali, talvolta, hanno scaricato le loro frustrazioni sugli operatori».

Quello di Gioiosa, malgrado sia passato solo un anno, si sta dimostrando un modello di accoglienza vincente, reso possibile non solo dall'Amministrazione, minoranza compresa, ma anche dalla cittadinanza: «Cosa non scontata» dice Maiolo «soprattutto in un periodo in cui dilaga la propaganda dell'odio. Il nostro obiettivo è quello di diffondere i valori dell'uguaglianza e di lottare contro ogni tipo di discriminazione, in Italia e all'estero».

Maiolo ha ringraziato gli operatori e le operatrici del progetto, la stampa che ha seguito i vari passaggi del progetto e la Consulta delle Associazioni di Gioiosa Jonica.

Salvatore Fuda ha ricordato i motivi che hanno spinto l'amministrazione ad approvare ilprogetto Sprar: «L'anno scorso, qualche mese prima, abbiamo assistito ad una tragedia, la strage di Lampedusa, in cui centinaia di migranti hanno perso la vita nel Canale di Sicilia. Quell'evento ci ha mostrato, concretamente, come certe ingiustizie nascano da conflitti globali e da scelte politiche che vanno oltre i regionalismi e i nazionalismi. Difronte a questi fatti, ci siamo assunti le nostre responsabilità. A dispetto di quelle contraddizioni, abbiamo deciso di aprire la comunità all'accoglienza».

Fuda ha poi ringraziato l'amministrazione comunale che ha accolto il progetto decidendo in questo modo di mettere alla prova l'intera comunità. Una sfida, dunque, da cui sono nate contraddizioni ma che sono servite a far crescere la comunità. «In questo modo» dice Fuda «i nostri bambini si abitueranno a crescere in una società multi colorata, in un clima di rispetto e tolleranza».

Fuda sottolinea come il progetto stia creando anche una microeconomia solidale con delle ricadute positive sull'intero sistema economico del paese.

«È stato un anno di forte emozioni» conclude Fuda. «Mi auguro che il progetto possa proseguire per molti anni. Se quest'anno ci è servito per mettere insieme la struttura, i prossimi due serviranno per migliorare l'integrazione».

Hamadì dei Kunta Kinte ed Elias, nuovo arrivato, hanno concluso ringraziando Gioiosa Jonica e l'Italia per l'accoglienza e per aver salvato loro la vita.

 

Tiziana Bruzzese

(da Corriere Locride, 28 novembre 2014)


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