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Vetrina/ Roberto Malini. Canto di un viaggiatore ursaro
25 Settembre 2014
   

Canto di un viaggiatore ursaro*

 

È così grande il cielo,
così breve la vita,
così breve la vista degli uomini
quando indaga le stelle.
 
Dimmi, caro universo,
hai mai incontrato Dio?
Hai mai ospitato mondi
immuni dal morbo del tempo?
 
È così grande il cielo
e cresce,
perché accoglie il dolore
che sale dalla vita,
come vapore.
 
Tutto, caro universo, si lamenta
e piange: gli esseri, le parole,
la materia e le idee.
 
La vita non ha casa,
l'anima non ha pace
e tutto, tutto sanguina:
le tenebre e la luce.
 
Una gemma si apre,
un buco nero
ingoia una galassia.
Perché?
 
Perché, caro universo,
non si può riposare
sulla sponda di un fiume,
dopo tanto dolore?
 
Perché, se è troppo dura
la strada del destino,
nessuno
può tornare
sui suoi passi?
 
Ah, se fossimo semplici
e vivi
come fiori 
in un campo!

 

Roberto Malini

(da Il silenzio dei violini, EIF 2012)

 

 

 

* Ursari è il nome di una tribù Rom, un tempo specializzata nell’ammaestramento degli orsi, destinati a ballare negli spettacoli di piazza. Nella foto, due Rom Ursari.


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