Prodotti e confezioni [08-20]
Vetrina/ Barbarah Guglielmana. Aspettavo il tuo freddo...
(foto P. Garofalo)
(foto P. Garofalo) 
14 Settembre 2014
 

Aspettavo il tuo freddo

come i muri, che poi si intimidiscono screpolandosi

come i vetri, che si appannano al mattino

così come quelli della casa dei nonni

negli anni settanta

dov’ero io bambina

 

Abbisognerò di mettere più maglioni

e un calzettone più grosso

e un nuovo romanzo di Dostoevskij da avvicinare sul comodino.

e anche di un abbraccio di lane umane

 

Le pentole sulle fornella borbottavano

aggiungendo umidità ai vetri di quella cucina,

preparandosi ad essere riscritti

con un sole d’infanzia

E con quella voglia di farsi raccontare ancora una volta

la storia di paura di Pinocchio,

e del muro che manteneva il proiettile che poteva prendere lo zio Gino

quella sera del coprifuoco durante la grande guerra

 

Mi avevi insegnato a camminare da signorina con la borsetta,

modello di donna Anna Magnani.

E pensa ora ho quella tua viola ancora con me

adatta a tutte le stagioni,

 

come l’amore vero.

 

Barbarah Guglielmana

(scritta nella notte del 21 Dicembre 2013)


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