Diario di bordo
Martina Simonini. D'estate a New York. XD
13 Settembre 2014
 

L'estate sta finendo. A dire il vero sembrerebbe che non sia mai cominciata. Un'estate mancata. Eppure a me non è dispiaciuta. Forse perché nonostante le piogge ho fatto cose “straordinarie”. Sono stata a New York. Era la prima volta che ci andavo e già dai preparativi pregustavo il piacere di questa vacanza e avevo un sacco di aspettative. Aspettative che non sono state disattese.

Quasi sempre dai viaggi si torna diversi da quando si è partiti, ma ci sono viaggi che davvero ti cambiano la prospettiva...

Mi ricordo in particolare un soggiorno a Mazi in Turchia... ma anche il primo viaggio in barca a vela: lo consiglio a tutti. Una mia amica sostiene che prima di fidanzarsi ufficialmente porta la sua preda in barca a vela. Se l'oggetto dei suoi desideri resiste alla condivisione di piccolissimi spazi per almeno tre giorni in mare aperto senza sclerare, allora può essere quello giusto...

L'ultima volta che mi sono sentita molto cambiata fu al ritorno dal viaggio ad Auschwitz e Birkenau... dopo tanto leggere sull'olocausto avevo bisogno che mi si materializzasse l'orrore che si materializzò al punto da farmi piangere e vomitare...

A New York tutta un'altra storia. Qui ha prevalso lo stupore: puoi scendere in strada in pigiama e percorrere un isolato per comprare il latte e nessuno ti si fila di pezza. Nessuno fa caso al tuo abbigliamento. Due gay o due lesbiche possono baciarsi in qualunque luogo pubblico e a girarsi sono solo i turisti. Per inciso, mi sono girata anch'io... con questo comprendendo che per quanto mi ritenga abbastanza evoluta ed aperta riguardo ai costumi, rimango comunque un po' provinciale e guardona... La scena vista nei film in cui alzi un braccio in qualunque punto della città ed arriva il taxi è verissima: mi sono molto divertita nello sperimentarla. Lo sky line di Manhattan è davvero impressionante e in cima al Top of the Rock di fronte all'Empire State Building ho incontrato gente di Piateda e Chiuro... Proprio vero che il mondo è piccolo! La gente cambia casa e lavoro con estrema facilità... come se non avesse radici. Un oceano di gente si muove veloce immersa in un traffico caotico e densissimo e dovunque ti giri c'è qualcosa di curioso che ti stupisce.

I giovani Newyorkesi sono abbastanza simili ai giovani Italiani. Anche loro dipendenti dall'ultimo modello di telefonino ed anche loro scrivono in codice: XD, LOL ecc. ecc.

M'è piaciuto molto questo viaggio, anche se alla fine New York non sarebbe proprio la mia dimensione.

Sono stata felice di ritornare alla dimensione valtellinese. Al mio lavoro, alla casa che abito da trent'anni... Poi mi sono chiesta: ma non sarà che sto invecchiando e che come tutti i vecchi ho bisogno di sicurezze? Il mio nipotino dice che sono modernissima perchè ho un profilo su facebook. Non ho voluto dirgli che fb comincia a piacermi di meno. Sta diventando uno strumento che le ditte consultano prima di assumere. Ho sentito dire che un'azienda di New York obbliga i dipendenti a cliccare mi piace, condividere e commentare tutti i post aziendali e che a fine anno ciascun dipendente ha una “pagella” dove si tiene conto di quanto abbia interagito contribuendo alla visibilità dell'azienda. New York è anche questo. XD.

 

Martina Simonini

(da 'l Gazetin, settembre 2014)


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