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Palcoscenico extra-urbano #09 Anno 2014
I giovani attori di
I giovani attori di 'AlterArti' si godono gli applausi del pubblico dopo lo spettacolo 
25 Agosto 2014
 

“Palcoscenico Extra-urbano”, giunto alla sua nona edizione, in attesa del contributo della Provincia di Roma e della Regione Lazio, è ripartito anche quest’anno agli inizi del mese di agosto, nella cornice del Parco Comunale di Velletri Villa Ginnetti. In effetti “Palco”, brevemente detto, compie quest’anno dieci anni poiché la prima edizione vide la luce nel 2004. L’idea forte di base, le attività teatrali del Lazio oltre l’Urbe, è stata finanziata in maniera discontinua, come molto spesso succede in questo Paese disastrato. Un anno “Palco” fu addirittura autoprodotto.

Nel 2014 riprende la sua attività dopo un anno sabatico dovuto all’assenza totale di bandi da parte della Regione Lazio. Ancora oggi, l’idea di fondo è molto forte ma anche contrastata e in controtendenza, laddove l’evento puntuativo, il nome famoso, la ‘vetrina’ la fanno da padroni, non c’è sufficiente sensibilità ed intelligenza per capire a fondo e sposare questa filosofia che da anni Artemista profonde nel suo lavoro continuativo e perseverante. Quest’anno “Palco” si concentra su Velletri, considerando l’apertura del ‘nuovo’ spazio teatrale: l’Artemisio.

Essendo una delle linee guida la promozione del pubblico teatrale, sono già partiti i laboratori gratuiti da venerdi 1° agosto, ogni mercoledì e venerdì alla Villa Ginnetti, si incontrano i gruppi che coprono tutte le fasce di età dai giovanissimi a quelli della Terza Età. Domenica 10 agosto Opera Prima – compagnia ospite – da Latina che ha presentato, dopo la programmata due-giorni di stage, un interessante lavoro basato su storie e memorie personali e familiari più che su documenti storici.

Francesco Lande, già ospite del Tordinona a Roma, in scena con il suo monologo Chi resiste nella Palude durante il quale ha incantato per settanta minuti la platea del “Palcoscenico Extraurbano”. Con ottima capacità recitativa ed evidente spessore umano, usando semitoni e variazioni dal silenzio al sussurrato, dal bisbiglìo appena udibile al gridato con veemenza ripercorre la Storia della Palude Pontina attraverso le piccole storie di tutti le donne e gli uomini che hanno contribuito a bonificarla.

Durante il mese di agosto, con cadenza quasi quotidiana si è riunito anche il terzo laboratorio, quello di AlterArti che ha portato alla produzione e alla messinscena di Rattan (Storie-Storiacce) esibito al pubblico domenica 24 agosto. La scrittura creativa del Canarutto, che intreccia quattro storie apparentemente slegate, in una cornice forse un po’ fumosa da interpretare, ma dalle immagini delicatamente cromatiche interrotte qua e là da battute comiche. AlterArti è un gruppo di giovani molto motivato che da tempo Artemista ospita e sostiene, nonostante le difficoltà, e che si spera possa continuare il suo interessante lavoro di sperimentazione. È una delle realtà extraurbane, appunto, che se le istituzioni fossero presenti ed attente, forse nel tempo potrebbe crescere e specializzarsi, avviando al lavoro dei giovani nel settore della cultura.

 

Artemista



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