Lisistrata
Grande coalizione caso-per-caso, donne irachene e ministre italiane
Linda Lanzillotta, Ministra Affari regionali e Autonomie locali
Linda Lanzillotta, Ministra Affari regionali e Autonomie locali 
20 Ottobre 2006
 
In Senato si va avanti con ore di pasticci, trucchi, varie prove di grande coalizione specialmente quella "casopercaso" secondo il modello Udc, con An in sé divisa ma parlamentarmente efficace, la Lega visibilmente separata da tutti ma invocante il nome di Berlusconi come nume tutelare (sono gli unici) (questa mattina in un sobbalzo di orgoglio padano hanno votato contro la proposta di Roma come sede delle prossime Olimpiadi). Forza Italia molto sottotono e spersa, almeno all'apparenza. Agli scontri urlati segue la ricerca dell'accordo sbandierato come prodotto dall'opposizione. Questa mattina alla fine di uno dei soliti noiosissimi tornei oratori, il senatore Cetraro ha detto che loro sono il rifornimento di idee della maggioranza e fornitori di progetti per il governo: la mia qualità di vita è repentinamente migliorata perché adesso so a chi debbo rivolgermi se mi venisse meno l'ideazione, c'è un rinomato ideificio Cetraro sempre pronto… Al Senato andiamo avanti con temi minori perché la finanziaria è alla Camera e tutto il dibattito forte per ora è lì.
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Oggi al Senato è venuta una delegazione di donne iraqene, interessate al progetto federalista-regionalista del loro stato; prima che a Roma sono state mandate dalla Farnesina a Bolzano, la cui autonomia le ha incantate: solo per aver detto nel corso della riunione che sono di Bolzano sono stata fotografata abbracciata felicitata ecc. Erano una quarantina di varie caratteristiche, sciite in velo, curde a capo nudo e così alcune sunnite (spesso curdo e sunnita sono la stessa cosa, ma non certo sempre), un paio di cristiane, di varie zone del paese e di varia ma elevata scolarità e collocazione politica e professionale, ministre, giornaliste, docenti universitarie, presidi, dirigenti di circoli culturali, ingegnere, economiste ecc. Ci tengono molto a dire che l'Iraq è un paese ricco e non vogliono assistenza, ma relazioni. Il discorso è un po' impicciato e molto autocensurato. Sono civilmente critiche verso Bush e gli americani e vogliono che se ne vadano al più presto il che è ovvio e giusto. Sulla guerra civile in corso dicono a denti stretti che è appena una avvisaglia importata dall'esterno (cioè non sarebbe guerra civile). Sono donne vivaci e calcolatamente sincere, offrono relazione, non bisogna lasciar cadere il tramite, ma non sarà immediatamente facile.
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Senza alcun rapporto con ciò che ho detto, ma solo perché proprio mi ha stizzito e infastidito voglio dire qualcosa sulla ministra Lanzillotta: si sbraccia a difendere e lanciare il liberismo nemmeno tanto neo, anzi un bel po' vecchiotto. Adesso ha scoperto la competizione e la meritocrazia. Sarà il caso, essendo ministra di un governo della repubblica italiana e non manager di una impresa privata, che si ricordi che lo stato, secondo la nostra costituzione non deve competere né favorire la competizione, perché suo compito primario è di avviare l'eguaglianza rimuovendo gli ostacoli; e quanto alla meritocrazia non si può sapere che cosa sia, se non si fa la graduatoria contestuale dei meriti, il merito non è metafisico.
 
Lidia Menapace

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